Anna Frank Shoah. Il 27 gennaio sarà celebrato La Giornata della Memoria e come ogni anno in ogni parte d’Italia avranno luogo iniziative di vario tipo: dal teatro alle mostre, progetti scolastici e concerti. A Milano, torna la Cooperativa Colisseum di Cantù che porterà in scena “Anna, diario figlio della Shoah” ideato dal regista e coreografo Tony Lofaro.
Anna Frank Shoah, il Colisseum a Milano
“Anna, diario figlio della shoah” è uno spettacolo di danza e prosa in cui la protagonista sarà Anna Frank interpretata anche quest’anno dalla giovane Cristina Pini, allieva di Colisseum Danza. La Cooperativa inizierà un mini-tour con il debutto al Teatro Fumagalli di Cantù il 26 e 27 gennaio; a poi arriverà a Teatro Giacosa di Ivrea a Torino il 28 gennaio e infine, per la prima volta, al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano il 31 gennaio.
“Mai come oggi le parole di Anna Frank risuonano forti come un pugno nello stomaco per il momento storico che stiamo attraversando, pensando alle guerre in atto, alle discriminazioni, a certe involuzioni della sensibilità della razza umana – ha spiegato il regista e coreografo Tony Lofaro – A noi, con decisione, ancora una volta il compito di tramutare in ricordo e memoria l’orrore e la discriminazione in bellezza, divulgazione. E sempre sarà, per Anna e per tutte le persone mai più tornate a casa da quella fabbrica della morte che è stata la Shoah”.
La cooperativa mette in primo piano la sensibilizzazione delle giovani generazioni ed è per questo che oltre alle serata nei teatri aperti al pubblico di ogni età, ci saranno due eventi per le scuole. Saranno presenti agli eventi 879 presenze, di cui 724 alunni e 54 docenti, a titolo gratuito per le scuole e richieste dall’amministrazione comunale canturina che ha sostenuto una parte dei costi. Dopo lo spettacolo è previsto un momento in cui verrà aperto un dibattito e i protagonisti potranno rispondere alle domande degli studenti.
Il ricordo delle vittime della Shoah
La Shoah sta a significare la tragedia ebraica avvenuta a partire dal 1933 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Si è trattato di una vera e propria tragedia, un disastro senza precedenti e eguali che ha visto la morte di milioni di persone perseguitate solo perché ebree. Il primo episodio si verificò il 27 febbraio 1933, quando il Reichstag, il palazzo del Parlamento, venne distrutto da un incendio, dopo un mese dalla presa di potere da parte di Hitler. Il leader limitò le libertà individuali e d’opinione, mise in atto le prime leggi repressive contro gli avversari del nazionalsocialismo.
Nel 1938, invece, avvenne la “notte dei cristalli” e in quell’occasione le squadre di giovani nazisti attaccarono i quartieri ebraici spaccando vetrine e finestre di case e negozi, dando fuoco alle sinagoghe. Distrussero 101 sinagoghe, 7.500 negozi, 26mila ebrei vennero arrestati e deportati.
Nei mesi successivi vennero deportati milioni di ebrei nei campi di concentramento e solo tra il dicembre 1939 e l’agosto 1941 morirono nelle prime camere a gas tra 50mila e 200mila persone.
A distanza di anni, il ricordo della Shoah è ancora vivo e tante sono state le testimonianze di vittime che hanno vissuto in prima persona il dramma, salvandosi ma perdendo i propri beni, i propri cari e la propria identità. Nei campi di concentramento tutti indossavano una specie di divisa, e ad ognuno veniva dato un numero con cui potersi identificare. Pane nero e acqua da mangiare e bere, lavori forzati e nulla più. La doccia si trasformava in una camera a gas in cui chi entrava non ne usciva vivo.
Oggi sono tante le iniziative promosse soprattutto nelle scuole per rendere più consapevoli gli studenti di ciò che è accaduto e che non dovrà mai più ripetersi.