Buone notizie per chi deve sottoporsi ad un esame di risonanza magnetica nucleare: primo in Italia, l’Irccs San Raffaele di Roma si è infatti dotato di un’apparecchiatura particolarmente avanzata, in grado di cogliere immagini intere e in altissima definizione di organi come cervello, cuore, fegato o pancreas in una singola rotazione da 0,28 secondi, con risultati clinici di altissima qualità. Un tempo brevissimo dunque, che dimostra quanto la tecnologia applicata alla prevenzione, alla cura, alle terapie e alla ricerca sia in grado di migliorare la qualità della vita delle persone, quando addirittura la salva.

È per questo che l’IRCCS San Raffaele e il Consorzio Mebic (Medical and Experimental BioImaging Center) continuano a investire nell’innovazione, puntando all’aumento di percorsi di prevenzione e screening basati sull’importante supporto delle più moderne tecnologie di diagnostica per immagini.

Un macchinario rivoluzionario per la risonanza magnetica nucleare

La punta di diamante del rinnovato parco macchine della sezione diagnostica dell’Istituto romano è dunque la risonanza magnetica nucleare 3 tesla SIGNA Hero di GE HealthCare, la prima a essere installata in Italia e la seconda in tutta Europa

Questa apparecchiatura migliora il comfort dei pazienti, grazie ad esami rapidi e silenziosi, e riduce in maniera significativa i tempi necessari per ottenere immagini ad alta risoluzione per ogni singolo esame. E’ in grado di effettuare esami fino a cinque volte più veloci rispetto ai sistemi tomografi tradizionali, ma con radiazioni fino a cinque volte inferiori. Proprio grazie alla sua elevatissima velocità di scansione, risulta perfetta per eseguire esami anche su pazienti pediatrici e pazienti non collaboranti, senza dover ricorrere alla sedazione. 

Il sistema è innovativo anche da un punto di vista ecologico: consente una riduzione di energia del 34% rispetto ai sistemi di precedente generazione e, grazie ad una tecnologia intelligente, utilizza fino al 67% di elio in meno.

Le dichiarazioni

Come ha dichiarato Marcello De Santis, radiologo dell’Istituto, questa innovativa apparecchiatura per la risonanza magnetica nucleare può “fotografare” più parti del corpo in un batti baleno o in un battito di cuore, visto che si tratta dell’organo più complesso da studiare con la tomografia computerizzata, data la necessità di acquisire le immagini in modalità cardiosincronizzata: “Sapere che l’apparecchiatura è in grado non solo di acquisire il volume del cuore al di sotto del secondo, ma anche di riconoscere ed evitare eventuali aritmie (p.e. extrasistoli) che potrebbero inficiare la riuscita dell’esame, permette di ottenere risultati diagnostici in ogni paziente”.