Andrea Abodi plusvalenze tifo violento. Il Ministro dello Sport era l’ospite più atteso della conferenza stampa di presentazione dell’evento “La Corsa del ricordo” dedicata agli esuli giuiliano dalmati che si svolgerà il prossimo 5 febbraio nel quartiere romano. Ai nastri di partenza della corsa ci sarà come atleta proprio anche il ministro, che a margine dell’evento si è intrattenuto con i cronisti tra cui TAG24 rispondendo alle domande sull’attualità sportiva. I temi più caldi sono naturalmente quelli relativi al processo plusvalenze che ha visto la penalizzazione della Juventus, ma anche le misure da adottare contro il tifo violento dopo i fatti delle ultime settimane.

Andrea Abodi plusvalenze tifo violento video intervista

Abodi tifo violento, espellere dalla comunità sportiva i teppisti

Andrea Abodi è laconico quando gli poniamo la domanda sulla necessità di educare anche i tifosi oltre che gli sportivi, specie dopo le incredibili immagini degli scontri a Cesena e sull’A1 con Piantedosi che ha annunciato nuove misure:Noi dobbiamo cercare tesoro delle esperienze, tanto più di quelle negative. Facciamo fatica a comprendere che comportamenti susseguitesi negli ultimi decenni dovrebbero portare a rivedere l’ottica della convivenza civile. Io credo che vada distinta in modo netto l’etichetta dei tifosi da quella dei delinquenti, essere tifosi è un onore. Vivere lo sport è meraviglioso ma non è per tutti, bisogna stare alle regole del gioco un teppista non può essere un tifoso. Ogni sportivo che viene meno dalle regole deve uscire dalla comunità sportiva”.

Governo non sarà passivo sulle plusvalenze dei club

“Il mio messaggio è quello di un soggetto istituzionale che non vuole rimanere passivo o un osservatore di fattori degenerativi”, ha sottolineato il ministro per lo sport Abodi oltre a parlare del tifo violento, infatti Governo e Parlamento non resteranno a guardare il nuovo grande scandalo del calcio italiano “Non è mai un mio intervento, ma sarà collegiale. Non si interviene a gamba tesa su un argomento soltanto con il presupposto di migliorare il contesto. Ci sono le autonomie, ci sono i ruoli. Ma vogliamo dare un contributo per migliorare e quello che sarà di competenza del Governo verrà fatto di concerto con il Parlamento. Serve poi senso di responsabilità: non abbiamo molto tempo perché percepisco la sfiducia dell’opinione pubblica e l’esigenza di comprendere le decisioni. Mi occuperò di questo, per far sì che si spieghino le decisioni prese e si metta un punto per ripartire”.