L’udienza in Cassazione per Alfredo Cospito (l’anarchico al 41 bis in sciopero della fame da tre mesi) è stata fissata per il 20 aprile. Il suo legale aveva fatto ricorso contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l’applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per 4 anni. 

Perché Alfredo Cospito è passato al 41 bis?

Cospito è stato condannato per la gambizzazione dell’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi avvenuta nel maggio 2012 e per due pacchi bomba nella Scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) esplosi tra il 2 e 3 giugno 2006.

Lo scorso luglio la Cassazione ha riformulato l’accusa ai danni del detenuto in strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede anche l’ergastolo ostativo, il cosiddetto “fine pena mai”. Dopo sei anni passati in regime di Alta Sicurezza, lo scorso aprile le sue condizioni detentive sono peggiorate con il passaggio al regime del 41 bis. A motivare questa decisione, sono stati gli scambi epistolari avvenuti negli ultimi 10 anni con anarchici e riviste del settore. Secondo i giudici di Torino dietro questa corrispondenza potrebbe celarsi un nucleo organizzato, qualificando la Fai, Federazione anarchica informale.

Il ricorso e lo sciopero della fame 

Il legale dell’anarchico ha definito “ingiustificato” il passaggio al 41 bis. A causa di questo provvedimento, Cospito ha perso l’utilizzo di alcuni servizi come la palestra, le letture e le quattro ore d’aria al giorno. Proprio per questo motivo, l’uomo ha iniziato sciopero della fame tre mesi fa. Per l’avvocato difensore questo è il “solo strumento di protesta che ha a disposizione e perché ritiene che non valga la pena vivere in queste condizioni”. E ha aggiunto.

Cospito ritiene insopportabile questa situazione: la prospettiva è quella di restare in un carcere, con l’ergastolo ostativo, fino alla morte.