Covid, Fiaso e ricoveri in calo. Se lo scorso anno, di questo periodo, il numero dei ricoverati per Covid19 in ospedale cresceva a dismisura, al 25 gennaio 2023 per la sesta settimana consecutiva, il numero decresce. A certificarlo il report della FIASO, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che ha analizzato i dati degli ospedali sentinella che aderiscono alla rete.

Covid, Fiaso: ricoveri in calo del 18%

Nell’ultima settimana, secondo il report della FIASO, è stato rilevato negli ospedali un calo del 18% dei ricoveri. Un numero che fa ben sperare dal momento in cui è la sesta settimana consecutiva che si registrano dati di decrescita.

Il numero dei pazienti positivi per Covid19 che si trovano in terapia intensiva rimane stabile: di questi il 30% di loro non si è vaccinato. In base ai dati del report l’età media di chi finisce in terapia intensiva cambia nettamente tra vaccinati e non: per i primi l’età media è di 71 anni mentre per i secondi (i non vaccinati) l’età media scende a 58 anni. Un dato che va a confermare ancora una volta l’importanza del vaccino contro il Covid, soprattutto per i più fragili e per i soggetti più vulnerabili.

Negli ultimi 7 giorni, nelle terapie intensive si è registrato un unico ingresso, dopo il calo significativo, del 44%, emerso dal report della scorsa settimana.

Covid e vaccini: età media per chi entra in terapia intensiva

Il report della FIASO evidenzia anche come il 59% dei pazienti Covid ricoverati è arrivato in reparto con altre patologie ed è poi risultato positivo al test. Pazienti che, però, non presenterebbero alcun sintomo a livello respiratorio o polmonare. Il resto dei ricoverati, invece, sarebbe entrato in ospedale proprio per questa ragione: insufficienza respiratoria o polmonare, problemi legati appunto al coronavirus.

Numeri positivi giungono anche dai quattro ospedali pediatrici e dai reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella. A scendere del 20% è anche il numero dei ricoverati per Covid con meno di 18 anni.  Importante da sottolineare è anche il non ingresso di bambini in terapia intensiva.