Psicofarmaci adolescenza. Preoccupa l’aumento dell’uso di psicofarmaci tra i giovani. Il fenomeno di dipendenza è in costante crescita tanto che riguarderebbe un adolescente su 10. L’allarme arriva dal al XXIV Congresso nazionale della Società Italiana di Neuro-Psico-Farmacologia, apertosi a Milano e Venezia. Gli psichiatri hanno ravvisato un uso non corretto degli psicofarmaci: “Gli psicofarmaci, insieme a un percorso terapeutico a 360 gradi sono fondamentali per curare le malattie mentali anche nei giovani e nei giovanissimi. Se questi farmaci sono invece usati con modalità non corrette possono avere ripercussioni negative”. Per questo motivo gli psichiatri hanno invitato le istituzioni a promuovere campagne di sensibilizzazione e di informazione sull’argomento. Per limitare questo fenomeno è fondamentale fare informazione nelle scuole e nei famiglia al fine di informare i giovani sui rischi correlati all’uso.
Psicofarmaci adolescenza, l’allarme degli psichiatri
Gli adolescenti tenderebbero ad acquistare sempre più gli psicofarmaci per sballarsi. In particolare sarebbero le ragazze a consumare questo tipo di farmaco senza prima sottoporsi a controlli medici. Tra le motivazioni principali che spingono i giovani ad alimentare questo fenomeno ci sarebbero l’aumento dell’autostima, miglioramento delle performance scolastiche, dimagrimento e ricerca dello sballo. Un trend che era stato confermato lo scorso anno dallo studio ESPAD che aveva indagato sui possibili rischi correlati all’uso di psicofarmaci. In particolare era stato selezionato un campione rappresentativo della popolazione studentesca italiana tra i 15 e i 19 anni al fine di osservare e monitorare il consumo di sostanze psicoattive. I dai dello studio ESPAD avevano evidenziato che il 10,5% dei ragazzi ha consumato psicofarmaci senza prescrizione medica (SPM) nella propria vita, il 6,6% nell’ultimo anno e il 4,0% nell’ultimo mese, soprattutto le ragazze. Dal 2007 al 2017 si era osservato un aumento di questa tipologia di consumo e una conseguente diminuzione dal 2018. A causa della pandemia si è tornato ad osservare un aumento. La dottoressa Sabrina Molinaro, ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, aveva evidenziato come i giovani acquistassero psicofarmaci allo scopo di sballarsi: “Per determinati tipi di farmaci come ansiolitici o barbiturici l’utilizzo è proprio finalizzato alla sregolatezza e a un momento di evasione, spesso consumati insieme ad alcolici o cannabis per aumentarne gli effetti. In generale si tratta di una scorciatoia intrapresa per raggiungere il proprio obiettivo senza troppa fatica”.
Dove acquistare i farmaci?
Per gli adolescenti non sembra complicato il reperimento degli psicofarmaci. Alcuni infatti ne dispongono già a casa, magari per la presenza di familiari che ne assumono, ma la via privilegiata rimane l’acquisto online. La dottoressa ha evidenziato che negli anni è cambiata la fruibilità di questi farmaci: “Negli anni della pandemia, infatti, non era facilissimo procurarsi altre sostanze illecite dato che non si poteva uscire e il microspazio legato a scuola e ambienti ricreativi non era più attivo. I ragazzi trovando i farmaci in casa, hanno imparato a farne uso anche se, senza dubbio, l’utilizzo è molto superiore tra i ragazzi che nella loro vita hanno già avuto una precedente esperienza di psicofarmaci con prescrizione medica”. Tra il 2005 e il 2018 sono entrate sul mercato 730 nuove sostanze psicoattive tra oppiacei, cannabinoidi sintetici e stimolanti come le amfetamine. In particolare, tra gli oppiacei sintetici, la più usata in Italia è la codeina, che dovrebbe essere venduta solo con ricetta medica.
I rischi
I rischi legati all’uso di psicofarmaci sono gli stessi delle altre sostanze stupefacenti. In particolare si fa riferimento a rischi comportamentali, disturbi iatrogeni, rischi di dipendenza. In alcuni casi, i ragazzi mixano l’uso di psicofarmaci all’alcol con effetti devastanti: “Se mischiati con l’alcol, come spesso accade, l’effetto drogante è aumentato e porta a correre gli stessi rischi derivanti dal consumo di qualunque altra sostanza illecita”.