Nulla di fatto al termine dell’incontro svolto ieri pomeriggio a Roma presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sulla vertenza Jabil che conferma 190 licenziamenti sui 440 lavoratori attualmente in forza allo stabilimento di Marcianise già annunciati lo scorso 23 Settembre.
I rappresentanti della multinazionale si sono mostrati inamovibili sulla decisione di un licenziamento collettivo per ridurre drasticamente il personale nel sito campano.
Addirittura hanno rifiutato la proposta fatta dai delegati del ministero sulla proroga di un altro mese di cassa integrazione, che poteva servire a trovare proposte alternative, ribadendo che dal 1° Febbraio partiranno le lettere di licenziamento.
L’irrigidimento dell’azienda ha fatto così, saltare il tavolo di trattativa, per cui i sindacati e le rsu hanno proclamato da oggi lo stato di agitazione.
Jabil conferma 190 licenziamenti: richiesto l’intervento del Governo
Mentre si svolgeva l’incontro circa 200 lavoratori Jabil hanno presidiato via Molise, dove ha sede il Mimit, per far sentire con forza la loro voce e chiedere al Governo di intervenire in modo concreto per bloccare i 190 licenziamenti che scatteranno dal prossimo 31 Gennaio e trovare una soluzione condivisa per risolvere una vertenza che dura ormai da anni.
In preparazione alla riunione di ieri, Lunedì pomeriggio si è tenuta presso i cancelli dell’azienda un’assemblea aperta a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali di categoria territoriale e regionale, i confederali provinciali e i deputati eletti sul territorio.
A nulla però sono valsi gli appelli che univocamente gli intervenuti hanno lanciato alle istituzioni per fermare subito il provvedimento di licenziamento e chiedere un piano industriale serio e con una regia pubblica.
Tutti hanno ribadito che le vicende di Jabil, devono vedere un impegno fattivo delle istituzioni, locali, regionali e nazionali.
Senza una visione industriale seria e senza un intervento straordinario da parte del Governo, risulta irricevibile qualsiasi proposta che non sia realmente risolutiva.
Il segretario generale della Cgil Sonia Oliviero al termine dell’assemblea aveva dichiarato:
“Ognuno deve fare la sua parte, per riportare Caserta in un ruolo strategico all’interno di questa regione, per salvare i livelli occupazionali e per un piano industriale serio, nel solco del Pnrr e della transizione ambientale ed ecologica in Terra di Lavoro”.
Nelle scorse settimane i sindacati hanno inoltre deciso di bocciare il piano di reindustrializzazione presentato dall’azienda, bollandolo come “irricevibile”.
Il piano prevedeva che i dipendenti, una volta licenziati da Jabil, avrebbero dovuto poi essere riassunti, a spese della stessa Jabil come avvenuto in passato con il ricollocamento in altre aziende come Softlab e Orefice, in una nuova società creata dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia. “Un progetto che per ora non ha neanche uno stabilimento, hanno ribadito i sindacati, e che i lavoratori Jabil hanno bocciato per evitare di ritrovarsi nella situazione dei tanti colleghi ricollocati in Softlab e Orefice, due casi di reindustrializzazioni fallite”.
Cosa produce Jabil a Marcianise
Jabil è una società americana che opera nel settore della produzione di componenti elettronici e circuiti elettronici per produttori di apparecchiature originali e offre servizi per la progettazione e il design dei prodotti.
La produzione è strategicamente situata in una zona industriale chiave nel Sud Italia, lo stabilimento di Marcianise che dispone di 130.000 metri quadrati di spazio produttivo e 440 dipendenti.
Jabil supporta i propri clienti come partner nella progettazione e nella realizzazione dei prodotti, grazie ad un’offerta integrata che comprende il processo di progettazione, prototipazione e industrializzazione, fino all’installazione e ai servizi post-vendita, attraverso la gestione del ciclo di vita del prodotto.
Supportata dalla global corporation, Jabil Italy può contare su una rete globale di competenze in tutti i settori industriali e sinergie grazie alle relazioni costruite con centri di progettazione e ricerca di tutto il mondo.