La Pace fiscale 2023 è stata confermata dalla Legge di Bilancio 2023. L’Agenzia delle Entrate – Riscossione, il 20 gennaio 2023 ha ufficializzato le modalità di presentazione della domanda per l’adesione alla Rottamazione quater. I contribuenti che intendono partecipare alla definizione agevolata quater possono presentare la richiesta, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata per il 30 aprile 2023.

La possibilità di non pagare sanzioni, interessi e aggio rappresenta l’effettiva realizzazione delle disposizioni contenute nella Pace fiscale, in quanto si producono gli effetti presenti nell’articolo 1, commi 231-252, della Legge n. 197/2022.

Una misura attesa da tempo, discussa, disapprovata e molto spalleggiata dalla maggioranza politica. Sicuramente, unisce i punti di forza della Pace fiscale racchiudendo le aspettative dei contribuenti, promuovendo la crescita dell’economica, mantenendo stabile il mondo della politica.

A ben guardare, la Pace fiscale rappresenta l’innesco di più meccanismi concatenati tra loro.

Nel fare il punto delle condizioni previste nelle disposizioni normative della Rottamazione quater 2023, appare chiaro che non conviene presentare subito la domanda di ammissione al beneficio, ma sarebbe opportuno, aspettare almeno fino alla fine del mese.

Pace fiscale 2023: approvata la Rottamazione quater, ecco le novità

Stando alle indicazioni riportate dagli esperti, entro il 31 gennaio 2023, casse ed enti di diritto privato, dovranno comunicare alla Riscossione l’adesione alla misura agevolativa.

Dopo quest’ultima data, ovvero dopo l’avvenuta trasmissione della comunicazione prevista dalla normativa, i contribuenti saranno a conoscenza dei carichi effettivi affidati all’Ente impositore, quindi, si attivano ai meccanismi per la realizzazione della Pace fiscale.

È, possibile, che solo entro il 15 febbraio 2023 il servizio online della Riscossione permetta di visionare i carichi rottamabili.

Nel merito, la Legge n. 197/2022 definisce i criteri di applicabilità previsti dalla Rottamazione-quater, per cui rientrano nel beneficio i debiti risultanti dai carichi affidati all’Ente impositore nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Il contribuente che intende sanare la propria posizione debitoria aderendo alla definizione agevolata, dovrà corrispondere alla Riscossione i pagamenti della Rottamazione delle cartelle esattoriali.

In particolare, sarà chiamato a pagare solo le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica.

L’adesione al piano agevolativo permette lo scorporo dal pagamento delle somme dovute a titolo si sanzioni, interessi e aggio.

Pace fiscale quater, in bilico tra volontà e comunicazione

Per quanto riguarda, le cartelle esattoriali affidati dalle casse o enti previdenziali di diritto privato, come ad esempio Comuni, che fanno parte dei debiti rateizzabili dalla nuova definizione agevolata quater, possono rientrare nel piano di rottamazione delle cartelle esattoriali.

Se l’ente provvederà o ha già provveduto a redigere un apposito provvedimento, entro il 31 gennaio 2023.

Infatti, nella stessa data, l’ente dovrà portare a conoscenza l’Agenzia delle Entrate – Riscossione della decisione di adesione o meno alle disposizioni contenute nella Legge n. 197/2022 e ufficializzare il provvedimento sulla pagina ufficiale.

La Riscossione ricorda, che il contribuente per confermare l’espressione della volontà di adesione alla Rottamazione quater 2023, deve presentare apposita richiesta entro il 30 aprile 2023, formulata dal sito istituzionale dell’Ente. Per questo semplice motivo, si mette a rischio la Pace fiscale per tantissimi contribuenti.

L’accettazione della richiesta porta al pagamento delle somme dovute per la definizione agevolata in un’unica soluzione, entro il 31 luglio 2023. In alternativa, si può scegliere di rateizzare le somme dovute per la Rottamazione quater in cinque anni, ovvero di 18 rate, di cui le prime due con scadenza il 31 luglio e il 30 novembre 2023.

Se il Comune non invia la comunicazione alla Riscossione nei termini, cosa succede?

Nell’ipotesi, pertanto, in cui casse o enti previdenziali di diritto privato, come ad esempio Comuni, non trasmettono nei termini la comunicazione prevista dalla normativa, in scadenza il 30 gennaio 2023, le cartelle esattoriali non possono rientrare nell’ambito applicativo della Rottamazione quater, come riporta mysolution.it.

Per questo motivo, la Pace fiscale rischia di non concretizzarsi in tutta la sua ampiezza, per cui per la richiesta di adesione alla definizione agevolata quater, si consiglia di attendere almeno fino al 15 febbraio 2023.

Entro questa data, la Riscossione dovrebbe aver aggiornato i carichi rottamabili. I contribuenti possono visione l’elenco delle cartelle esattoriali da rottamare nel servizio online.