Il caffè è una delle bevande più diffuse e amate e, soprattutto nel nostro paese, è impensabile iniziare la giornata senza aver bevuto un buon espresso. Ma chi soffre di ipertensione può berlo? E quante tazze? Vediamo dunque quale correlazione c’è tra consumo di caffè e pressione alta.

Caffè e pressione alta

Che cos’è la pressione arteriosa

La pressione arteriosa è la forza con la quale il sangue viene spinto all’interno dei nostri vasi e delle nostre arterie, misurata tenendo conto di due valori, uno minimo (diastolica) e uno massimo (sistolica). Per un adulto in buono stato di salute i valori ideali sono compresi tra 70 e 85 mmHg (millimetri di mercurio) per la minima e 115 e 130 mmHg per la massima. Se i valori sono decisamente inferiori si parla di ipotensione, mentre se sono più elevati, si parla di ipertensione.

I dati della pressione possono essere influenzati da diversi elementi, come lo stile di vita, l’attività sportiva, l’alimentazione, le abitudini e anche il consumo di caffè. Vediamo dunque quale correlazione c’è tra caffè e pressione alta.

Caffè e pressione alta sono correlati?

Caffè e pressione alta sono elementi tra loro correlati? Chi soffre di ipertensione deve tenersi alla larga dall’espresso o può berne qualche tazza? Una recente pubblicazione afferma che, per quanto riguarda chi soffre di ipertensione, il consumo moderato e abituale di caffè (da 1 a 3 tazzine al giorno), sembrerebbe non accrescere tale problematica. Inoltre, in base a questi studi, i consumatori abituali di caffè non svilupperebbero l’ipertensione e, con moderate quantità di consumo, il caffè sembrerebbe persino abbassare il rischio di avere la pressione alta. Al contrario, se consumato occasionalmente, il caffè sembra incidere in modo transitorio sui valori della pressione arteriosa. Si parla di un aumento transitorio della pressione sanguigna di circa 8,14 mmHg (per la sistolica) e 5,75 mmHg (per la diastolica) se si consumano circa due tazzine.

Quindi anche le persone con la pressione alta possono concedersi il caffè quotidianamente, purché in quantità moderate, da una a tre tazzine al giorno.

Quali alternative

Vista la correlazione tra caffè e pressione alta, capiamo ora quali sono le bevande alternative, da consumare tranquillamente perché non contengono caffeina. Oltre al classico decaffeinato, si possono assumere senza limiti la bevanda al ginseng e il caffè d’orzo, che però deve essere assunto con moderazione da chi soffre di malattie e infiammazioni dell’intestino. Il caffè può essere sostituito anche con il caffè di cicoria (dal gusto particolare, che non piace a tutti) oppure dallo yannoh, che si ottiene miscelando diversi elementi tostati, tra i quali spiccano riso integrale, ceci e segale.