Nuova sparatoria a Washington dove, secondo quanto riportano i media locali, un giovane di 21 anni avrebbe aperto il fuoco sulla folla nei pressi di una stazione di servizio, uccidendo tre persone prima di suicidarsi a sua volta. Jarid Haddocck, questo il nome del killer, avrebbe preso di mira delle persone a caso, senza un motivo apparente. Si tratta della terza strage in quattro giorni negli Stati Uniti. Il presidente Biden si è detto preoccupato della situazione e ha chiesto al Congresso di vietare le armi d’assalto.
Sparatoria a Washington: tre vittime in una stazione di servizio a Yakima
Si allunga ancora l’elenco delle vittime di armi da fuoco negli Stati Uniti, questa volta a Yakima, nello Stato di Washington, dove, secondo quanto riportano i media locali, un 21enne, senza apparente motivo, avrebbe sparato sulla folla nei pressi di una stazione di servizio, uccidendo tre persone. Jarid Haddocck, questo il nome del killer, immediatamente individuato grazie alle immagini catturate dalle videocamere di sorveglianza dell’area, si sarebbe poi rifugiato all’interno di un magazzino e lì, dopo aver telefonato alla madre, si sarebbe sparato prima dell’arrivo degli agenti.
Invano questi avrebbero tentato di soccorrerlo. “I medici hanno provato a rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare”, ha spiegato il capo della Polizia di Yakima Matt Murray alla Cnn. Ad indicare loro il luogo in cui avrebbero potuto trovare il ragazzo, una chiamata della madre. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che il killer si fosse avvicinato al benzinaio con l’intento di entrare nel locale immediatamente vicino alle pompe, che però era chiuso; questo il motivo per cui avrebbe attraversato la strada, dirigendosi verso un negozio della catena Circle K, dove avrebbe aperto il fuoco. Sarebbe infine scappato a bordo di una Chrysler grigia rubata, prima di morire suicida.
Sparatorie Usa 2023: se ne contano già 40. Il presidente Biden: “Serve un’azione forte”
Quella di Yakima è la 40esima sparatoria di massa del 2023 negli Stati Uniti: un vero e proprio record di violenza, secondo i dati del Gun Violence Archive (GVA), che contano ben tre stragi negli ultimi quattro giorni. L’episodio di Washington segue infatti le due sparatorie che hanno insanguinato la California, con un totale di 18 vittime, e quella in una scuola dell’Iowa, in seguito alla quale hanno perso la vita due persone. Lo scorso sabato a Monterey Park, a Los Angeles, un 72enne di origini asiatiche ha aperto il fuoco in una sala di ballo dove era in corso una festa per il Capodanno cinese, uccidendo 11 persone e ferendone otto. L’uomo, che aveva poi tentato di introdursi in un secondo locale nella vicina città di Alhambra, era stato intercettato dagli agenti, morendo suicida un attimo prima che potessero catturarlo. Lunedì un altro uomo di origini asiatiche ha aperto il fuoco in una fattoria ad Half Bay Moon, nella contea di San Mateo, a sud di San Francisco, uccidendo sette uomini. Lo stesso giorno, in una scuola di Des Moines, in Iowa, due ragazzi sono morti e un docente è rimasto gravemente ferito in seguito a una sparatoria. Episodi purtroppo non isolati, che preoccupano il presidente americano Biden. “Serve un’azione forte – ha ribadito dopo i fatti di Washington -. Chiedo ancora una volta al Congresso di agire rapidamente e approvare il divieto delle armi d’assalto”. Negli scorsi giorni, il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, aveva attaccato il “diritto alle armi” previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti, definendolo un “patto suicida”.