Tra i siti archeologici più noti come luogo di culto vi è il monumento Stonehenge nel Regno Unito sulla piana di Salisbury, aggiunto alla lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO nel 1986. È una costruzione circolare di pietre che nei secoli è stata oggetto di deversi misteri ed interpretazioni in merito al suo utilizzo, tutt’oggi rimasto un mistero irrisolto ed argomento molto dibattuto. In passato avanzava l’idea che la struttura fosse stata opera di Giganti o del mago Merlino, associato alla legenda del re Artù, conferendo e tramandando nel tempo un valore mistico. Per il pensiero moderno, invece, il sito costituisce un luogo di culto e pellegrinaggio. Inoltre, è forte l’idea che nel passato il monumento abbia avuto la funzione dei nostri calendari moderni: di fatto, il suo allineamento in direzione dell’alba del solstizio d’estate e del tramonto del solstizio d’inverno, sono testimoni di questa ipotesi. È una teoria legata anche all’economia delle culture antiche, in quanto dipendeva dal monitoraggio dell’andamento delle stagioni. È probabile che grazie a questa tecnica riuscivano a distinguere l’inizio del periodo difficile, cioè quello invernale dove le giornate erano più corte, da quello della rinascita del sole dove, al contrario, le giornate si allungavano.
Stonehenge, visitatori da tutto il mondo
Ogni anno da tutto il mondo il sito archeologico è visitato da un numero non indifferente di visitatori, che ancora oggi si riuniscono per ammirare il sole che nasce sopra le pietre. L’orario indicato per assistere al fenomeno è quello delle 8:04 del 22 dicembre di ogni anno, ma nonostante l’ingresso sia gratuito, l’orario d’accesso al monumento è quello delle 7:45, quando c’è abbastanza luce per entrare. Stonehenge è una meta turistica di massa, ma anche luogo di pellegrinaggio di diversi movimenti religiosi, come ad esempio il celtismo, wicca e di altre religioni neopagane.
Progetti recenti
In anni più recenti l’English Heritage e il National Trust hanno cercato con impegno di allontanare il più possibile la costruzione di percorsi stradali e tunnel interrati vicino al sito. Tuttavia, nonostante il successo di questi organi pubblici, la questione è stata riaperta nel 2017 dal ministro dei trasporti, divenendo nuovamente oggetto di profondi dibattiti.
Graziana Caldarella