Papa Francesco alle critiche è abituato. Il suo pontificato può essere considerato rivoluzionario per certi aspetti (e indubbiamente lo è rispetto a quello del suo predecessore). Le ultime frecciatine sono arrivate dopo l’intervista rilasciata da Bergoglio all’Associated Press, nella quale il Pontefice ha affrontato diversi temi sensibili con coraggio e risolutezza, come del resto è solito fare. “Essere omosessuali non è un crimine” ha detto il Papa definendo “ingiuste” le leggi che criminalizzano l’omosessualità. Il Pontefice ha sottolineato che Dio ama tutti i suoi figli così come sono e ha invitato i vescovi cattolici che sostengono le leggi ad accogliere le persone Lgbtq nella Chiesa, ricordando che è necessario distinguere tra un crimine e un peccato. “Non è un crimine. Sì, ma è un peccato. Va bene, ma prima distinguiamo tra peccato e crimine. È peccato anche mancare di carità gli uni verso gli altri”, ha aggiunto. “Questi vescovi devono avere un processo di conversione”, ha detto il Papa, aggiungendo che dovrebbero applicare “la tenerezza, per favore, come Dio ha per ciascuno di noi”. Bergoglio ha fatto riferimento al Catechismo della Chiesa cattolica per dire che i gay devono essere accolti e rispettati e non dovrebbero essere emarginati o discriminati. “Siamo tutti figli di Dio, e Dio ci ama così come siamo e per la forza che ciascuno di noi combatte per la propria dignità”. Per tale motivo la Chiesa cattolica può e deve lavorare per porre fine a quelle leggi ingiuste nei confronti degli omosessuali: “Deve farlo. Deve farlo”, ha ribadito.

Papa Francesco e le critiche al suo pontificato: dal rapporto con Ratzinger alle ipotesi di dimissioni. Ecco cosa ha detto

Dopo la morte di Benedetto XVI Bergoglio si è trovato in mezzo a un fuoco incrociato di critiche e malumori, come testimoniano le vicende intercorse col monsignor Georg Gaenswein e il cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto emerito della congregazione per la dottrina della fede, oltre alle parole postume del cardinale George Pell, defunto a inizio gennaio ma che per Francesco resta “un grande”. Per lui questi attriti non sono stati causati dalla scomparsa di Benedetto, “ma all’usura di dieci anni di governo”. Quando fu eletto, Bergoglio ricorda la “sorpresa” di alcuni, seguita da qualche disagio “quando hanno iniziato a vedere i miei difetti e non sono loro piaciuti”. “L’unica cosa che chiedo è che me lo dicano in faccia, perché è così che si cresce, no?”, dice il Papa. Del resto le critiche non fanno piacere a nessuno, nemmeno a quello che è il Vicario di Cristo sulla Terra e che, in ogni caso, resta comunque un uomo: “Uno preferisce che non critichino per amore di tranquillità, ma io preferisco che lo facciano perché significa che c’è libertà di parola. Non è come se ci fosse una dittatura della distanza, come la chiamo, dove l’imperatore è lì e nessuno può dirgli nulla. No, lasciamo che parlino perché le critiche ti aiutano a crescere e a migliorare le cose”, ha detto Francesco. Nell’intervista all’Ap, Papa Francesco, 86 anni, torna ad affrontare il tema del futuro del suo pontificato: “Sono in buona salute. Per la mia età, è normale”. Il Pontefice ricorda l’operazione al colon del 2021, parla poi di una piccola frattura al ginocchio causato da una caduta, curato con la laserterapia e la magnetoterapia. “Potrei morire domani, questo non lo si controlla. Ma per ora sono in buona salute”, ripete. Infine qualche parola per il suo predecessore: “Ho perso un papà”, dice. “Per me era una sicurezza. Quando c’era un dubbio, chiedevo la macchina e andavo al monastero a domandargli. Ho perso un bravo compagno”. Un passaggio dell’intervista ha riguardato anche la Cina con cui “dobbiamo camminare pazientemente“, osserva Bergoglio che ha ribadito come “l’essenziale è che il dialogo non si interrompa”.