Nuovi guai per il campione di boxe Mike Tyson: una donna ha intentato una causa civile contro di lui, accusandolo di averla violentata in una limousine all’uscita di un nightclub dello Stato di New York all’inizio degli anni Novanta. È quanto emerge dai documenti depositati in tribunale. Se così fosse, non sarebbe la prima volta per Tyson che, già nel 1992, finì in prigione, dove rimase tre anni, dopo essere stato dichiarato colpevole di aver violentato la modella e reginetta di bellezza Desiree Washington, all’epoca dei fatti appena 18enne.
Mike Tyson accusa stupro: cosa ne sappiamo finora
Stando a quanto emerso finora, sembra che la donna – rimasta anonima per motivi di privacy – abbia presentato la sua denuncia all’inizio di gennaio ai sensi di una legge temporanea dello Stato di New York che consente alle vittime di violenza sessuale di chiedere il risarcimento dei danni civili indipendentemente dai termini di prescrizione del reato. In una dichiarazione giurata datata 23 dicembre 2022, la donna racconta di aver incontrato Tyson in un nightclub di Albany agli inizi degli anni Novanta: dopo averlo seguito nella sua limousine, sarebbe stata aggredita e poi violentata dal campione di boxe. “Come risultato dello stupro di Tyson – ha dichiarato -, ho sofferto e continuo a soffrire di lesioni fisiche, psicologiche ed emotive”. “Gli dissi no diverse volte, ma lui continuò ad attaccarmi – ha rivelato la donna -, poi mi tolse i pantaloni e mi violentò”. “Ho sperimentato sensi di colpa, perdita di rispetto per me stessa, vergogna, tristezza, rabbia, depressione e attacchi di panico, tendenze violente, dipendenza da droghe e alcol e confusione derivante dal brutale stupro. Non sono mai più riuscita a mantenere relazioni sane”. Questo il motivo per cui avrebbe ora deciso di intentare una causa civile contro di lui, chiedendo 5 milioni di dollari di risarcimento danni. A corredo della dichiarazione dei fatti, l’intervento del legale della presunta vittima, Darren Seilbeck, che ha preso in incarico il caso ritenendo le accuse, su cui avrebbe già indagato, “altamente credibili”. Ma ad accertare cosa sia davvero accaduto e l’eventuale colpevolezza di Tyson sarà il giudice.
I precedenti del campione di boxe
Per Mike Tyson non si tratta della prima accusa di stupro. Nel 1992, all’età di 26 anni e al culmine della sua carriera, Tyson finì in carcere in seguito all’accusa di stupro di Desiree Washington, una concorrente di Miss Black America. Prima indagato e poi sottoposto a processo, il pugile negò tutto, ma venne condannato a 10 anni, sei in prigione e quattro con la pena sospesa, in libertà vigilata.
Alla fine fu detenuto per tre anni grazie alla sua buona condotta e, di recente, è tornato sull’esperienza della detenzione, definendo gli anni trascorsi in prigione – nel corso dei quali si convertì alla religione islamica – i migliori della sua vita. “Avevo pace. I soldi non significano nulla se non hai la tua pace, la tua stabilità, il tuo equilibrio – ha dichiarato in un’intervista -. Hai bisogno della tua sanità mentale per dettare qualsiasi parte della vita. Mangiavo del buon cibo, tutti erano gentili con me, mi trattavano bene. Correvo in cortile per 14-15 chilometri e la sera saltavo per quattro ore, nella mia cella”. Nonostante ciò, la pena detentiva non gli ha permesso di mantenere i suoi titoli. Da allora, è tornato più volte alla ribalta delle cronache: nel 1996, poco dopo essere stato rilasciato ed essere tornato sul ring, morse l’orecchio del suo avversario Evander Holyfield, facendo più volte notizia per la sua depressione e la sua dipendenza. Ora, a gettare ombre su di lui, la nuova accusa di violenza sessuale.