Al termine di fitte discussioni politiche arriva il via libera definitivo dell’Aula della Camera al decreto legge Ucraina, che conferma la proroga al fino 31 dicembre 2023 all’invio di armi per aiutare Kiev a difendersi dall’aggressione russa.
Il testo è stato definitivamente approvato a Montecitorio con 215 voti a favore e 46 contrari, tra cui il Movimento 5 Stelle, l’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana e il deputato di Articolo 1 Paolo Ciani.
Si tratta di un passaggio fondamentale dopo la scadenza del mandato al 31 dicembre scorso e l’approvazione arriva in un momento cruciale della discussione internazionale sul sostegno militare all’Ucraina, con la Germania in particolare capostipite di un atteggiamento più cauto.
Armi all’Ucraina, Fratoianni: “Bocciata la democrazia parlamentare”
La notizia dell’invio di armi in Ucraina per tutto il 2023 manda su tutte le furie Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e da sempre contrario a questa spesa pubblica.
Ospite dell’Adnkronos, il segretario punta il dito contro l’Esecutivo accusandolo di aver “bocciato la democrazia parlamentare” in riferimento al fatto che non si discuterà più del tema con cadenza mensile passando dalle Aule di Camera e Senato. Senza voler smentire Fratoianni, anche se il testo fosse stato prorogato con cadenza bimestrale o trimestrale, è piuttosto difficile che il governo avrebbe potuto fare marcia indietro sul dossier. Nessuna comunicazione parlamentare, dunque, come aveva richiesto lo stesso Fratoianni in un emendamento condiviso anche con il Movimento 5 Stelle. Oltre al confronto politico Sinistra Italiana aveva chiesto delucidazioni al fatto che Palazzo Chigi si impegnasse a verificare la destinazione delle armi in partenza da Roma, “dal momento che l’Interpol denuncia che una fetta cospicua delle forniture finisce poi sul mercato nero”.
Per chi contesta le modalità di discussione c’è chi invece approva quanto avvenuto in Aula. Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, parla di “piena soddisfazione” nel commentare il via libera di Montecitorio al supporto bellico pro Kiev.
Il senso di giustizia e responsabilità hanno prevalso. Il governo Meloni è dalla parte non solo dell’Ucraina, ma anche di tutte le Nazioni che lottano per la libertà e che hanno subito vili aggressioni
Tommaso Foti, capogruppo Fdi alla Camera
Gli fa eco Nino Minardo (Forza Italia), presidente della Commissione Difesa alla Camera, il quale ricorda “a chi ci definisce guerrafondai che l’obiettivo è difendere l’integrità territoriale e i valori di democrazia e libertà“.