Anche Brooke Shields si scaglia contro Franco Zeffirelli, dopo le accuse degli attori di Romeo e Giulietta, denunciando il comportamento del regista sul set del film Amore senza fine.
Brooke Shields contro Franco Zeffirelli: “Mi ha storto un dito del piede per farmi simulare un orgasmo”
Brooke Shields soffia sul fuoco della polemica contro Franco Zeffirelli, ricordando la sua esperienza sul set del film Amore senza fine, diretto dal regista nel 1981 e di cui la Shields era la protagonista.
Dopo la causa legale intentata dagli attori del film Romeo e Giulietta, Olivia Hussey e Leonard Whiting, contro la Paramount per una scena di nudo non consensuale, il racconto dell’attrice, citato all’interno del documentario a lei dedicato, Pretty Baby: Brooke Shields, getta nuove ombre sulla condotta tenuta dal regista durante la sua carriera. In una scena del doc viene mostrata un’intervista televisiva realizzata all’epoca del film, nella quale Zeffirelli, seduto accanto alla sua giovane protagonista, all’epoca di soli 16 anni, racconta di averle storto un dito durante una scena d’amore per ottenere da lei un’espressione di estasi. L’attrice, scoppiando in lacrime, commenta poi quelle parole e quel momento della sua vita, ricordando come esso l’abbia segnata per molto tempo.
“Non provai affatto estasi, ma angoscia, perché mi stava facendo male. Da quel momento, l’aspetto fisico e l’esplorazione della sessualità furono per me qualcosa di pericoloso, e non ho provato alcuna fiducia verso le capacità del regista di creare un ambiente sicuro per me. Per tutta l’adolescenza, non ho mai saputo cosa fosse quella sensazione di estasi associata alla sessualità. Dopo quell’esperienza ero totalmente bloccata. Pensavo a me stessa solo come a una lavoratrice: mi pagavano, facevo quella cosa, la vendevano e tutti erano contenti. Era solo una transazione”.
Brooke Shields sulla causa legale degli attori di Romeo e Giulietta: “Molti registi si prendevano delle libertà”
Raggiunta al Sundance Film Festival, dove il documentario è stato presentato in anteprima, alla Shields è stato chiesto, inevitabilmente, un commento in merito proprio alla causa legale che gli attori del film Romeo e Giulietta hanno fatto alla Paramount, proprio per i comportamenti inappropriati di Zeffirelli. L’attrice sottolinea come fosse una cosa fin troppo comune, all’epoca, avere a che fare con registi dotati di un potere quasi assoluto sui set, che gli permetteva qualsiasi tipo di comportamento, anche il più moralmente scorretto.
“Era un periodo molto diverso per il cinema ed erano molti i registi che si prendevano delle libertà. Dicevano una cosa agli attori, e poi ne dicevano un’altra allo Studio. Loro erano le vere star ed erano loro a comandare. Io sono stata fortunata ad avere mia madre sul set con me, e Franco la odiava. Si volevano bene, ma lui diceva sempre che lei era sempre in mezzo. La rispettava, ma credo di esser stata molto più protetta di quanto probabilmente non lo fossero molti altri attori”.
Brooke Shields oggi, da Laguna Blu all’indipendenza
La carriera di Brooke Shields inizia da giovanissima, quando fin da bambina viene chiamata per fare da modella per le pubblicità di importanti marchi e compare sulle copertine delle più prestigiose riviste di moda. Ci vuole poco perché il cinema si accorga di lei, e così Louis Malle la chiama per interpretare una ragazzina costretta a prostituirsi per sopravvivere in Pretty Baby. Proprio la giovanissima età della Shields, all’epoca appena dodicenne, fece piovere sulla pellicola accuse di pedopornografia, costandole il divieto ai minori di 16 o 18 anni in alcuni paesi. L’affermazione definitiva arriva nel 1980 con Laguna Blu, pellicola che esalta il fascino provocante dell’attrice, facendone una diva ma, al tempo stesso, mettendola nuovamente alle prese con scene di nudo inappropriate per la sua età – aveva 15 anni all’epoca – sebbene lei stessa, anni dopo, disse che venne sostituita da una controfigura per quelle sequenze.
Con una decisione sorprendente, alcuni anni dopo questi trionfi, la Shields accantona la carriera cinematografica per laurearsi in Letteratura Francese alla Princeton University. È l’inizio di una nuova vita, segnata da una nuova e ritrovata indipendenza dalle regole e dai comportamenti inadeguati di un mondo, quello dello spettacolo, dalla quale lei ricevette tanto ma pagando anche prezzi molto elevati. Una libertà che la Shields conferma ancora oggi, con il coraggio di denunciare il male subito senza rancore ma con la calma e la serenità di chi sa di esser sempre stata dalla parte del giusto.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, la domenica dalle 20 alle 22 su Radio Cusano Campus.