Sciopero benzinai, Faib verso la riduzione a un solo giorno, le altre sigle, invece, confermano due giorni. Si spaccano le sigle sindacali durante l’incontro avvenuto nella giornata di oggi, 24 gennaio, al ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza del ministro Adolfo Urso al fine di trovare una soluzione in extremis che annullasse lo sciopero dei benzinai. A quando si apprende, una delle sigle sindacali, la Faib Confesercenti, a margine dell’incontro tenutosi oggi, starebbe andando nella direzione di ridurre da due a uno i giorni di sciopero, avendo valutato in maniera positiva le aperture del governo verso la categoria con la presentazione dell’emendamento al decreto di legge sulla Trasparenza. Le altre sigle sarebbero compatte per i due giorni di sciopero, il 25 e il 26 gennaio.

Sciopero benzinai, Faib verso la riduzione a un solo giorno: ‘Valutato positivamente risultati ottenuti’

Il sindacato Faib Confesercenti, in una nota, spiega che “la Giunta Faib ha comunque valutato positivamente i risultati fin qui ottenuti, che hanno costretto il Governo, di fronte alla mobilitazione della categoria e della parte più avveduta dell’opinione pubblica, a sospendere di fatto l’attuazione del Decreto Legge 5/23. Sotto la pressione della protesta dei benzinai, il Governo ha infatti comunicato la decisione di attendere la conversione in Legge del decreto legge 5/23 per l’emanazione del Decreto Ministeriale di attuazione. Senza il DM tutte le previsioni del DL Trasparenza sono sospese in attesa della conversione. Si tratta di una comunicazione apprezzata da Faib  e di rispetto nei confronti del Parlamento che si appresta ad affrontare un dibattito molto sentito sul tema. Ulteriore risultato è stato l’annuncio della riduzione significativa delle sanzioni e del superamento dell’obbligo della comunicazione dei prezzi in assenza di variazione degli stessi.  Questi i primi risultati della mobilitazione della categoria, che si avvia alla preparazione della chiusura degli impianti per protestare contro l’introduzione del cartello del prezzo medio, come ulteriore adempimento, introdotto a seguito delle polemiche seguite alla reintroduzione delle Accise – si legge ancora – Questo adempimento aggiuntivo ai tanti altri continua a pesare come un macigno sulla categoria chiamata a pagare per tutti la presunta lotta alla speculazione. Come se la speculazione la facessero i gestori, vincolati irrevocabilmente e contrattualmente ad un prezzo imposto dai fornitori, e dunque senza alcuna possibilità di manovrarlo o ritoccarlo. Un accusa ingiusta che rischia anche di creare confusione e problemi sulle aree di servizio con i consumatori”. La decisione finale verrà presa da Faib domani mattina, 25 gennaio, alla riunione di coordinamento con le altre sigle sindacali. 

Fegica e Figisc/Anisa confermano la chiusura del 24 e 25 gennaio 2023

Se Faib Confesercenti starebbe valutando, dunque, un passo indietro, gli altri due sindacati, Fegica e Figisc/Anisa hanno confermato lo sciopero per i giorni del 25 e 26 gennaio. I distributori di benzina e diesel rimarranno chiusi da questa sera alle 19 fino alla stessa ora del 25 gennaio. I punti vendita sulle autostrade, invece, chiuderanno le pompe questa sera alle 22, fino alle 22 del 25 gennaio. Le sigle hanno chiesto al governo guidato da Giorgia Meloni un ripensamento sul decreto Trasparenze sui prezzi dei carburanti e avrebbero atteso un segnale positivo fino alla chiusura dell’incontro di oggi. in una nota congiunta dei presidenti di Fegica e Figisc/Anisa si legge: “Troppo poco tempo e troppo tardi per revocare lo sciopero. il tentativo in extremis fatto dal ministro Urso, peraltro apprezzato, non riesce a intervenire con la necessaria concretezza. L’annuncio dell’avvio del tavolo volto a ristrutturare la rete distributiva e ridare un piano regolaririo certo va nella direzione giusta e auspicata – riporta ancora la nota – Ma le modifiche ipotizzate sul decreto, oltre a non essere sufficienti, sono ormai nelle mani del Parlamento. Quel che rimane sullo sfondo, sconti o non sconti sulle multe, cartelli o non cartelli da esporre, è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile. Lo sciopero è quindi confermato. Così come rimane confermata l’intenzione della categoria di dare tutto il proprio contributo al processo di riforma, per ora solo annunciato. Domani alle ore 11:00 – si conclude – è in programma una assemblea dei gruppi dirigenti delle associazioni di categoria, presso la sala Capranichetta di Piazza Montecitorio, aperta a deputati e senatori di tutti i gruppi parlamentari”.