Papilloma virus cos’è. Tra le donne il termine Papilloma virus è molto utilizzato per fare riferimento ad una famiglia costituita da oltre cento ceppi di virus, che viene comunemente indicata con la sigla Hpv, acronimo di “Human Papilloma Virus”. Una percentuale molto alta del sesso femminile con un’intensa attività sessuale contrae il virus che nella maggior parte dei casi non porta a conseguenze gravi tanto da regredire in modo spontaneo. In altri, però, tale virus può dare origine a tumori al collo dell’utero ed è per questo motivo che si consiglia in giovane età di fare il vaccino.

Papilloma virus cos’è sintomi

Una volta capito cos’è il papilloma virus è importante sapere quali possono essere i sintomi che molte persone si trovano a vivere. Essi variano da persona a persona ma i segni più comuni sono le verruche genitali, vale a dire localizzate suo genitali esterni, all’interno della vagina o dentro l’ano e sul perineo. Tali ferite fuoriescono come delle piccole escrescenze ed hanno una forma simile al cavolfiore. Altre volte, invece, sono piatte e si sovrappongo. Nella maggior parte dei casi, inoltre, le lesioni sono asintomatiche ed è per questo che i diretti interessati non si accorgono della loro presenza e scoprono il disturbo soltanto attraverso la visita, quindi in modo casuale.

Sarà, dunque, la diagnosi clinica di infezione da HPV eseguita dal medico a rivelarne la presenza. I controlli delle alterazioni citologiche o istologiche, vale a dire delle cellule e tessuti, provocate dai ceppi di HPV potenzialmente oncogeni, saranno effettuati per mezzo dell’esecuzione del Pap Test o di test appositi per la rilevazione del DNA virale. Qualora il medico lo ritenga necessario, una volta fatto il test, sarà fatta anche una biopsia mirata riguardo alle mucose genitali così da capire se la situazione è più delicata del previsto. Così attraverso il colposcopio sarà possibile effettuare tutti i controlli utili.

L’importanza delle prevenzione

La prevenzione è fondamentale per far sì che non si incorra in conseguenze gravi come il tumore al collo dell’utero. Quindi, è importante innanzitutto utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali come protezione dal Papilloma virus ed inoltre sarebbe meglio vaccinarsi a partire dall’età di 12 anni. Dal 2006 la vaccinazione contro l’Hpv è ormai all’interno del piano vaccinale nazionale dell’Italia. All’inizio, il vaccino proteggeva da soli quattro ceppi virali, attualmente, invece, è efficace per nove ceppi, quelli che rimandano maggiormente allo sviluppo di tumori. I dati parlano di circa il 90% dei casi.

La vaccinazione, gratuita dai 12 ai 18 anni e che secondo le Linee Guida si può fare fino a 44 anni, prevede la somministrazione di tre dosi nell’arco di sei mesi. Non comporta effetti collaterali di rilievo; in qualche caso possono manifestarsi febbre, nausea, mal di testa e dolori articolari, da cui si guarisce in pochi giorni. L’unica avvertenza è di non vaccinarsi in gravidanza, in quanto controindicato” ha spiegato il dottor Gastaldi.

Il vaccino dovrebbe essere effettuato sia dalle persone di sesso maschile sia da quello femminile anche se il Papilloma si verifica maggiormente nelle ragazze. In ogni caso, potrebbe esserci una percentuale di sviluppo di tumori anche nei ragazzi, nello specifico al pene, all’ano, alla faringe e alla laringe. Infine, se i maschi iniziassero a vaccinarsi di più, si ridurrebbe di gran lunga la circolazione del virus attraverso i rapporti sessuali.

Eppure, sono ancora pochi i bambini e i ragazzi che si vaccinano. In Italia, infatti, solo il 40% della popolazione è vaccinata. La percentuale si è abbassata notevolmente rispetto al periodo precedente alla Pandemia dove si parlava del 65%. A tal proposito, è importante dare luogo ad iniziative e eventi che supportino la vaccinazione.