In che cosa consiste l’alternanza scuola-lavoro? Ne abbiamo parlato con Giampiero Castellotti, responsabile Ufficio Comunicazione Unsic, intervenuto ad Open Day su Radio Cusano Campus. Consiste in un’attività obbligatoria. “Fino al 2015 non lo era, con la riforma della cosiddetta “Buona Scuola” del Governo Renzi è stata resa obbligatoria. E’ iniziata in sordina con una classe delle superiori, poi è stata estesa agli ultimi tre anni. Inizialmente quindi erano pochi i partecipanti, poi sono diventati oltre un milione. Come sindacato abbiamo proposto una piattaforma con 18 proposte. Dopodomani ci sarà un incontro col ministero. L’alternanza rappresenta un’esperienza positiva. Il problema è sui licei dove molti osservatori ricordano che la scuola deve insegnare a ragionare, apprendere, bisogna creare un cittadino non per forza un lavoratore – ha osservato Castellotti – le differenze territoriali riflettono la nostra realtà geografica e sociale. Senza entrare nel merito delle aziende (si spazia dall’impresa alla pizzeria), c’è la Toscana che risulta la migliore in assoluto, oltre ad avere un tessuto imprenditoriale sano è leader nell’associazionismo, nella cultura, nel terzo settore. E’ un’offerta territoriale positiva. Quanto al settore industriale è il Veneto che primeggia. I grossi problemi sono al Sud, mancano le imprese e c’è un problema logistico: pensiamo all’Abruzzo, al Molise, alla Basilicata, ci sono difficoltà nel raggiungere le sedi, talvolta i ragazzi devono pagarsi il mezzo per raggiungerle e spesso l’impresa viene fuori grazie al passaparola e all’amicizia, quindi se c’è uno studente che ha il papà che ha la pizzeria, ospita gli studenti ma è tutto così all’arrangiata. Tra le realtà meridionali positive c’è la provincia di Trapani, dove c’è l’economia marinara, con la Capitaneria di Porto, o ad Agrigento, grazie al patrimonio archeologico e monumentale, ci sono delle eccellenze.”

In che cosa consiste l’alternanza scuola-lavoro? Quali sono le principali criticità?

In che cosa consiste l’alternanza scuola-lavoro? Quali sono le principali criticità? “Il primo problema è stato lo sfruttamento, ma i casi clamorosi hanno riguardato i primi anni e che al momento si sono molto ridimensionati. Con la pandemia di mezzo l’alternanza scuola-lavoro si è bloccata. Ai ragazzi veniva chiesto di fare fotocopie o servire ai tavoli – ha fatto notare il responsabile ufficio comunicazione Unsic – l’idea è di creare tutor qualificati, non lasciare soli i ragazzi. La presenza dei tutor può essere d’aiuto per i ragazzi nel facilitare l’ingresso nelle aziende. Nei tanti sondaggi che vengono fatti i ragazzi che entrano in azienda pensano di essere già padroni della sperimentazione! Dovrebbe esserci un processo iniziale di avvicinamento, in modo da arginare anche i rischi di incidenti.”

Incontro col Ministero dell’Istruzione e del Merito

Mancano poche ore all’incontro col Ministero dell’Istruzione e del Merito. “C’è un’apertura da parte del governo di rimettere mano alla materia. E’ un’apertura siamo all’inizio del percorso, la prima è di dopodomani.”