Lapo Elkann Gianni Agnelli. Era il 24 gennaio 2003 quando i media diedero la notizia dell’addio di Gianni Agnelli, l’avvocato venne a mancare a causa di un carcinoma alla prostata, lasciando un vuoto indelebile sia nell’ambito pubblico che privato. Oggi, in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, sono tanti i messaggi che si leggono sui social da parte di parenti, amici e conoscenti che hanno conosciuto l’ambasciatore d’Italia e non perdono occasione di ricordare la sua grandezza sotto ogni punto di vista.

Lapo Elkann Gianni Agnelli, il ricordo del nonno

Già ieri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto omaggiare Gianni Agnelli con un messaggio pubblicato su Repubblica ed oggi il nipote Lapo Elkann ha fatto lo stesso attraverso un post sui social che è diventato virale.

“Sei sempre stato il mio Supereroe e lo resterai per sempre. Non c’è giorno in cui non senta la tua mancanza, ma so che da lassù sei il mio più grande angelo custode”. Si legge sui social. Lapo Elkann è il secondogenito di Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato, e del giornalista e scrittore Alain Elkann, fratello di John Elkann e di Ginevra Elkann. Tra lui e il nonno vi è stato sempre un rapporto speciale, Gianni Agnelli è stato per il nipote un esempio, icona da seguire e a cui fare riferimento in ogni situazione.

Lo ha sottolineato anche in un’intervista per Oggi in occasione del ventesimo anniversario della sua morte in cui ha affermato che è stato un’ambasciatore dell’Italia e nel mondo. Ha difeso il Paese da ogni episodio e da tutti gli attacchi, difendendolo soprattutto nei momenti più drammatici delle crisi economiche, sempre per mezzo della sua autorevolezza e del suo prestigio.

Ha poi ricordato le ultime parole del nonno, poco prima di morire, che non dimenticherà mai: “Tu, tuo fratello e tua sorella dovete stare uniti. Evitate conflitti, evitate litigi. State uniti, vi prego – è stata questa l’ultima volontà dell’Avvocato E così è stato, come lui voleva. Tra difficoltà e differenze non abbiamo mai perso affetto e collaborazione. Siamo tre persone diverse per carattere, formazione e talenti, ma siamo uniti. E, per me, questo è un messaggio generale. Si può, si deve convivere rispettando identità e differenze. Il mondo non è fatto per essere abitato da persone uguali, ma da quella meraviglia che è la pluralità di culture, linguaggi, comportamenti, idee, religioni”. Ha affermato Elkann.

Ventesimo anniversario della morte di Agnelli

Gianni Agnelli fu un’icona di stile ed eleganza, senatore a vita, è stato uno dei personaggi del capitalismo italiano del Novecento. Classe 1921, Torino fu la sua città natale dove vi trascorse tutta la vita fino al giorno della sua morte avvenuta il 24 gennaio 2003. Da tutti nominato Avvocato per la sua laurea in Giurisprudenza, in realtà non ha mai praticato tale attività. Oltre alla sua famiglia, la Fiat e la Juventus furono gli amori della sua vita a cui si dedicò costantemente giorno dopo giorno. Aveva ottantuno anni quando abbandonò la scena e lasciò un vuoto incolmabile.

Personalità di spicco della scena industriale internazionale, per i ruoli ricoperti in Fiat, della politica, che lo ha visto diventare senatore a vita nel 1991, e dello sport, l’Avvocato ha rappresentato una figura chiave nell’Italia del secolo scorso. La forza della sua figura e i suoi rapporti internazionali hanno rappresentato una risorsa per la Città in molte occasioni […] – così lo ricorda sui social anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – Il coraggio, la determinazione e l’ostinata volontà di capire dove andava il mondo sono le grandi qualità che Gianni Agnelli possedeva e che tanto hanno influito nella vita di uno dei più grandi torinesi di tutti i tempi e sono state preziose anche per la vita della nostra Città”.