Milena Vukotic è una signora dello spettacolo, capace con poliedricità di spaziare dal piccolo schermo, al cinema fino alla mes en place del teatro. Il 25 gennaio 2023 torna al Teatro OFF con in scena per la seconda volta “Milena ovvero Emilie du Châtelet“, spettacolo proposto in prima battuta durante il covid tra mille restrizioni. La replica romana arriva in quello che la stessa Milena Vukotic definisce “un buco” tra “A spasso con Daisy” e “Così è se vi pare” a sottolineare quanto stia lavorando nonostante le 87 primavere. Noi di TAG24 abbiamo avuto il piacere d’intervistare l’attrice che ci racconta in questo modo la sua Emelie “Lo spettacolo è scritto da Francesco Casaretti su Madame du Châtelet, una donna molto importante nel 700. Una scienziata, la prima a tradurre Newton. Un aspetto importante perché all’epoca le donne non potevano studiare. Lei essendo la figlia del capo cerimoniale di Luigi XIV ha avuto questa possibilità. Emelie è stata una femminista, indipendente e libera, scontrandosi con la realtà dell’epoca. La regia è di Maurizio Nichetti, con il quale avevo lavorato e fatto un film”.
Da 60 anni Milena Vukotic calca i i palcoscenici di tutta Italia. Il teatro è stato il suo primo amore, tradito spesso con il cinema e la tv, ma mai messo da parte. “Direi che la cosa che rende tutto più o meno possibile sia il sentimento, l’energia che noi abbiamo nei riguardi di quello che facciamo“, confessa l’attrice su una longevità artistica più unica che rara “Penso che se ami qualcosa riesci a trovare la forza e l’energia per andare avanti. Io poi sono figlia di artisti, non avrei potuto fare altro.” L’artista si nutre dell’amore del suo pubblico, conquistato sul grande schermo grazie alla Pina Fantozzi e in tv con Nonna Enrica di “Un Medico in Famiglia“: “L’importante è sentire che le persone mi vogliono bene. Il loro sorriso mi sostiene, è la mia massima aspirazione“.
L’esordio come ballerina
L’esordio della sua “carriera artistica” a Parigi è arrivato però non come attrice, bensì come ballerina e questo probabilmente è stato fondamentale nello sviluppo della sua personalità: “La danza è stata veramente una parte essenziale della mia formazione, sin da piccola mi ha permesso di vivere in una disciplina ferrea fondamentale sia dal punto di vista fisico che psicologico. Tutto questo mi è stato molto utile per la mia carriera di attrice. A Parigi ho fatto il conservatorio e sono rimasto un anno all’Opera prima di iniziare a lavorare per alcuni anni in una compagnia. Durante il mio periodo parigino in realtà gia avevo iniziato a seguire i corsi di teatro, ho sempre voluto fare questo. Io sono nata a Roma, ma sono cresciuta fuori studiando a Parigi. Il fatto di poter cambiare nel corso della mia carriera, di passare a Pina a Nonna Enrica è un gioco alla base del teatro. D’altra parte in inglese e francese recitare si dice giocare”.
Il ricordo di Pina Fantozzi
L’immortalità artistica al cinema gliel’ha data il personaggio di Pina Fantozzi, ricordata ancora oggi con amore per quello che ha significato per milioni di appassionati: “Io non sento un sentimento dell’orgoglio per aver creato il personaggio di Pina Fantozzi, bensì provo un grande piacere di essere riuscita a fare mia un personaggio anticonvenzionale. L’orgoglio non lo sento e non penso sia un sentimento che mi appartiene, sicuramente ho vissuto il piacere di aver lavorato tanto questo personaggio per dargli fisionomia mia”, poi specifica di non essersi mai sentita come lei: “Non so se mi sono mai sentita come Pina, sicuramente lei ha tante cose dentro perché non è solo un personaggio patetico. È una donna e madre capace di sentimenti, il pubblico li ha colti rispondendo con un continuo amore”.
Nonna Enrica e la voglia di rifare Un Medico in Famiglia
Il pubblico della generazione successiva ha imparato ad amarla come Nonna Enrica, personaggio straripante della fiction “Un Medico in Famiglia”, a cui è legatissima: “Lei è una madre che ha perso una figlia. Sotto un aspetto superficiale nel vestirsi e nel modo di essere nasconde un dolore immenso, che cerca di compensare con il suo atteggiamento verso la famiglia Martini ed in particolare con i nipoti”, svelando poi i rapporti attuali con gli altri membri del cast e la grande voglia di tornare sul set per una nuova stagione “Io tornerei subito a farlo, in tutti quegli anni abbiamo davvero formato una famiglia sul set. Abbiamo visto Anna crescere, fidanzarsi e ora è una donna di 24 anni. Devo dire che mi sento ogni tanto anche con Margot, l’attrice che interpretava mia nipote, che ora ha due figli ed è diventata una madre. Con Lino abbiamo un rapporto continuo, ci sentiamo sempre ed entrambi pensiamo che sarebbe bellissimo tornare con un’altra stagione. Tutti vorremmo riprendere quell’avventura che in fondo non abbiamo mai davvero lasciato”.
Il lavoro soprattutto a teatro
Milena Vukotic ci racconta anche cosa la spinga oggi, dopo tanti successi, a mettersi nuovamente in scena ad 87 anni e cosa cerca nei progetti che sceglie: “Nel momento in cui mi propongono dei ruoli che mi interessano, nei quali sento di poter fare convintamene il personaggio, accetto immediatamente. Preferisco seguire sempre un senso ben definito nelle mie scelte, anche perché nella vita di tutti i giorni viviamo in un modo molto più casuale vittime spesso dei fattori esterni. Sul lavoro voglio fare quello che desidero davvero. Mi propongono magari una cosa lontana da quella che ho appena fatto, ma che è in linea con il mio pensiero quindi scelgo di farla. Sono una donna che per sentirsi viva ha bisogno di affrontare le cose con entusiasmo”.
La situazione per le donne nello spettacolo
Quando le chiediamo se le battaglie del me too e le tante denunce di donne dello spettacolo abbiano cambiato qualcosa nel mondo dello spettacolo è piuttosto cauta: “Non so bene cosa dirle, penso che in generale i ruoli femminili in tutto il mondo siano sempre minori di quelli maschili. Questo è già un limite importante, anche se penso che al cinema le cose stiano cambiando con alcuni ruoli principali dati a delle attrici e delle registe. Nella mia esperienza personale posso dire di aver lavorato con la meravigliosa Lina Wertmuller in due film e in Gianburrasca per la televisione. Oggi penso che lo spettacolo non dia ancora le stesse possibilità alle donne rispetto agli uomini. Il mio personaggio di Emilie in questo spettacolo a teatro è in controtendenza con questo. Lei è una donna che è riuscita ad imporsi in un’epoca in cui non era possibile farlo, nonostante l’ingombrante presenza come amante di Voltaire tra l’altro. Lei è un esempio per tutte le donne di oggi, per questo la porto in scena”.
Dalla tv mancano le proposte
Dopo il grande successo di pubblico a Ballando con le Stelle si pensava che la Rai le proponesse un nuovo grande ruolo in tv, ma invece Milena Vukotic sottolinea come il telefono non abbia mai squillato: “No non sono arrivate offerte, mi piacerebbe tanto tornare a fare televisione ma per ora non è accaduto. Devo però sottolineare che è importante la qualità di quel che si fa, una volta c’era più tempo e maggiore cura nel realizzare prodotti televisivi penso anche al meraviglioso Gianburrasca. Ora si pensa più alla quantità delle produzioni con tempi di lavoro più frenetici. Non vorrei mai fare delle cose che non mi consentono di sviluppare bene i miei personaggi. Io amo il mio lavoro e amo lavorare nel modo migliore”, mentre spiega di non aver mai ricevuto proposte per un reality show in stile Grande Fratello “Non me l’hanno mai proposto, sinceramente non seguo e non so cosa vorrebbe significare fare un reality show. Credo di non essere adatta e a nessun autore verrebbe in mente di contattarmi. Quando ho fatto Ballando l’ho fatto perché era qualcosa di diverso e perché amo la danza”