Dogsitter New York: sono cambiati i numeri relativi alla presenza dei cani in famiglia, successivamente al periodo pandemico, modificando i consumi e le esigenze dei padroni. Sono ventitré milioni le famiglie americane che hanno un animale domestico, e dalla fine del lavoro in smart working, sono alla ricerca di professionalità nuove. I dogsitter, ad esempio, sempre più richiesti, non solo fanno tendenza ma anche cassa arrivando a guadagnare fino a 100mila dollari l’anno. Il New York Time ha di recente parlato anche di pet sitter, camminatori di cani, come persone che lavorano per poco a poco, successivamente diventati professionisti ricercati.
Dogsitter New York, altra storia rispetto ai dogsitter nostrani
Dogsitter New York guadagnavano 14 dollari ogni mezz’ora, adesso ne guadagnano 35 dollari, è un lavoro dall’orario flessibile scelto spesso da studenti, musicisti, per arrotondare a fine mese. In Italia invece le cifre sono di gran lunga più basse, ma la quantità di animali è superiore, sono numericamente maggiori alle persone, ma i consuma sono più bassi che in America. La situazione, le necessità e i consumi sono diversi a seconda delle regioni italiane. Ne abbiamo parlato con Monia Luciani di Quattrozampeinfiera (Roma 4 e 5 marzo), a cui abbiamo chiesto con vuol dire essere un dogsitter? “E’ nel DNA di tutti coloro che amano gli animali, abbiamo cominciato tutti a tenere l’amico peloso in casa e non un parente, per amore, dedizione, piacere, curiosità, col passaparola diventa un lavoretto per pagarsi gli studi. La mia storia è diversa: tutto ė nato da un amore viscerale per i Quattro Zampe, ne ho adottati in numero considerevole, ho iniziato a condividere le mie esperienze in campo cinofilo, e i risultati sono stati sorprendenti. Nel 2018, dopo 17 anni di lavoro in una bellissima azienda a tempo indeterminato, all’età di 45 anni, con 4 figli ho deciso di licenziarmi per farne una professione a tutti gli effetti. E’ un’attività che può diventare professione.”
Il caso della Regione Piemonte
E’ singolare l’elenco della Regione Piemonte, c’è una lista aperta fino al 28 febbraio di nomi di dogsitter, per accedervi requisito importante è l’assenza di precedenti penali per delitti contro gli animali, il conseguimento presso strutture accreditate di attestati di idonei corsi di formazione non inferiori a 60 ore comprensive della parte teorica e del tirocinio o, alternativamente, la qualifica di educatore cinofilo, di istruttore cinofilo e di addestratore riconosciuti dall’Ente nazionale della cinofilia italiana.
Servono titoli per lavorare come dogsitter?
“Il mondo della cinofilia ė talmente vasto e in evoluzione che più corsi, esperienze, approfondimenti si fanno, migliori saranno le competenze che puoi mettere a disposizione del cane e quindi del suo compagno bipede, e comunque di fondo un minimo di consapevolezza di cosa si intenda per ‘Etogramma del Cane’ è la base per lavorare in serenità ed armonia con essi – ha spiegato Monia Luciani, durante l’intervista per TAG24 – l’associazione TTESBoy, di cui sono la Presidente, che si occupa dei tanti servizi cinofili di dogsitteraggio e quindi di benessere, cura e divertimento, è stata volutamente costituita per far fronte alle innumerevoli richieste in modo accurato e professionale.”
Dogsitter, la situazione nel Lazio
“Noi ci troviamo nel Lazio ed è una Regione che ci da davvero tantissime soddisfazioni, anche dal punto di vista di gestione e considerazione del cane come membro di famiglia a tutti gli effetti – si è congedata così Luciani – riservando per lui delle attenzioni che li portano ad investire economicamente nella richiesta di figure Pet helping.”