E’ uno Stefano Bandecchi combattivo, ma tranquillo quello che si è presentato ieri davanti alle telecamere della sua trasmissione “L’imprenditore e gli altri”, in onda tutti i lunedì su Cusano Italia Tv. Convinto delle sue ragioni e dell’operato trasparente dell’Università Niccolò Cusano, Bandecchi ha voluto subito affrontare il tema legato all’inchiesta della Guardia di Finanza sulla presunta evasione fiscale che ha portato le fiamme gialle a confiscare preventivamente 20 milioni di euro ai vertici dell’Unicusano.
Sequestro Unicusano, Bandecchi: “Non abbiamo nulla da temere”
Bandecchi ha affermato:
“L’Unicusano non ha mai sbagliato nelle proprie denunce di redditi, nelle stesure dei propri bilanci, avvalendosi di professionisti e di una società internazionale per la revisione dei bilanci. In buona fede ritengo che la mia università non abbia nulla da temere. Sono stati sequestrati in maniera cautelativa 20 milioni, il resto sono chiacchiere. Riteniamo che l’indagine che si è svolta fino ad oggi sia sbagliata, dimostreremo davanti ad un giudice le nostre ragioni, siamo convinti che tutto si risolverà“.
I processi non si fanno sui giornali
Bandecchi si è poi rivolto agli organi di stampa che in questi giorni stanno cavalcando la notizia legata all’indagine su Unicusano, dando giudizi affrettati e costruendo processi mediatici su un’inchiesta che non ha dimostrato nulla:
“Mi sono visto trattare come un latitante di 30 anni, oggi vengo qui in trasmissione a dire ai giornalisti che i processi si fanno in tribunale, mi rivolgo specialmente a La Repubblica. Risponderemo alla stampa con i nostri media e con i nostri avvocati. Io so che finirà che avremo ragione, ma resteremo sempre colpevoli di avere una Rolls Royce”.