Riforma giustizia 2023 Nordio va avanti per la sua strada. La tensione è palpabile nella maggioranza sul fronte giustizia. Tanto che, dopo i paletti piantati da Matteo Salvini (stop abusi sugli ascolti ma nessuno scontro con la magistratura), linea ribadita anche oggi, il pressing di Forza Italia affinché si proceda a una stretta sulle intercettazioni, e le precisazioni di Fratelli d’Italia sulla linea di intervento, garantendo che non saranno toccati gli ascolti su reati come la corruzione ma che l’intento è mettere un freno al ‘gossip‘ sui giornali, a scendere direttamente in campo è la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ‘blinda’ il Guardasigilli e annuncia un faccia a faccia con Nordio la prossima settimana proprio “per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana“.
Insomma, il presidente del Consiglio non è che abbia gradito molto le ultime uscite e tutto quello che si sta scatenando attorno a Nordio, ma continua a difenderlo a spada tratta. Lui, il ministro, ringrazia e rilancia.
“Abbiamo avuto una vittoria parlamentare schiacciante al Senato e alla Camera, con due standing ovation, mi sembra strano che dopo si sia parlato di divisioni. C’è stata un’omogeneità assoluta della maggioranza di governo con un’aggiunta, che mi ha fatto molto piacere, del Terzo Polo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a ‘Quarta Repubblica‘ in onda stasera su Retequattro, rispondendo a una domanda sulle divisioni nella maggioranza sul suo programma di riforme.
Riforma giustizia 2023 Nordio. L’abuso di ufficio
Il ministro Nordio non molla di un centimetro e non intende nascondersi: “Noi abbiamo un programma, ci saranno degli step, e alla fine spero sia condiviso dal maggior numero possibile”, ha detto il Guardiasigilli
Sull’abuso di ufficio il numero uno della giustizia conferma quanto detto nei giorni scorsi e rivela: “Ci sono stati, privatamente, gli stessi sindaci del Pd che sono venuti da me in processione a implorare l’abolizione o una radicale modifica del reato di abuso di ufficio, perché non riescono più a lavorare“. A sottolinearlo, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a ‘Quarta Repubblica’ in onda stasera su Retequattro.
E ancora: “È un reato evanescente e può essere contestato a chiunque per qualunque cosa – ha sottolineato – abbiamo 5.800 contestazioni e alle fine 9 condanne“.
La riforma della giustizia
Il ministro Nordio parla anche della riforma della giustizia: “L’assoluta priorità in questo momento è la necessità di portare la giustizia, per quello che si può fare, ad un livello di efficienza recuperando una serie di risorse: velocizzare i processi civili e limitare, invece per l’aspetto penale, la cosiddetta ‘paura della firma’“.
“La prima parte della mia riforma – ha spiegato Nordio – è più corposa ed è quella di rendere la giustizia più vicina al cittadino. Siamo lavorando al fatto, per esempio, che se un cittadino deve chiedere un certificato penale invece di recarsi all’ufficio giudiziario, che magari sta a 50 km di distanza, va all’ufficio postale. Lo faremo da lunedì, entrerà in vigore con un progetto che è di una modernizzazione assoluta” ha annunciato il Guardasigilli.
“Il cittadino – ha concluso – avrà una giustizia di prossimità che sarà molto efficace dal punto di vista dell’economia, se teniamo presente che la lentezza dei processi ci costa un 2% di Pil all’anno“.
“Baiardo resta un mafioso e lo guardo con sospetto”
“Le parole di un mafioso sono sempre da considerare con grande sospetto“. A ribadirlo e sottolinearlo con vigore, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a ‘Quarta Repubblica’ in onda stasera su Retequattro, a proposito di Salvatore Baiardo, ‘uomo’ dei fratelli Graviano, che a novembre 2022 durante lo speciale di Non è l’Arena, intervistato da Massimo Giletti, aveva ‘profetizzato’ la cattura del boss di Cosa Nostra.
A proposito delle voci sulla possibilità che Matteo Messina Denaro si sia consegnato, Nordio ha sottolineato: “Io credo che dovremmo essere tutti uniti nel congratularci con la magistratura e le forze dell’ordine per questa stupenda opera di polizia. E invece poi anche qui, chissà perché, si cerca di guastare questo momento di grande soddisfazione e orgoglio con una specie di retropensiero e con la cultura del sospetto“