Mal di testa sintomi cause terapie. Chi di voi non ha mai sofferto di emicrania? C’è qualcuno che ha mal di testa spesso e deve seguire una terapia per allontanare il disturbo che si presenta. Ma quali sono le cause di ciò e come si cura l’emicrania? In questi giorni è possibile scoprire tutti i dettagli al riguardo presso gli ospedali italiani in cui avranno luogo gli open day sull’argomento comune a tante persone.

Mal di testa sintomi cause terapie

Il mal di testa è un disturbo che si presenta in molte persone e spesso, sia nel tempo libero sia al lavoro, di mattina o di sera. L’emicrania esce fuori con attacchi ricorrenti e con una frequenza che varia a seconda del soggetto e della durata: c’è chi ne ha una o due volte all’anno e chi arriva a 2-3 crisi alla settimana. Il mal di testa può durare due ore, ma in alcuni casi anche un giorno intero. In alcune persone, l’emicrania diventa anche nausea o perdita della vista.

Il sesso femminile è quello che ne soffre maggiormente e in qualsiasi fascia d’età. Chi soffre di emicrania spesso deve seguire delle terapie affinché riesce a gestire tale disturbo e prevenire ulteriori disagi. Secondo gli studi, sembra che il mal di testa sia una malattia a carattere familiare con base genetica. Dalle ricerche è poi emerso che un ruolo chiave nello scatenamento dell’attacco sia svolto dalla corteccia cerebrale pre-frontale, quella utile alla gestione degli eventi stressanti, così come dall’ipotalamo, una parte molto sensibile alle variazioni dei ritmi di vita e responsabile dei prodromi dell’attacco. Nel corso della fase più dolorosa è il sistema trigemino-vascolare ad essere la parte centrale in quanto è costituita dall’interconnessione tra terminazioni nervose trigeminali e i vasi sanguigni della meninge. In conclusione, l’emicrania sembra essere una patologia clinicamente eterogenea, in cui una componente genetica ed ereditaria può intervenire su alcuni fattori ambientali scatenanti come:

  • Alterazioni del ritmo sonno-veglia.
  • Fattori ambientali.
  • Assunzione di farmaci.
  • Stress.
  • Fluttuazioni ormonali.
  • Assunzione di cibi particolari o bevande alcoliche.

La diagnosi dell’emicrania viene fatta in modo clinico. Soltanto in casi eccezionali sono necessari controlli più specifici, ma solo se il medico lo ritiene necessario. Gli esperti possono capire se si soffre di emicrania con una visita della vista, coordinazione dei movimenti e i riflessi. Inoltre, è importante capire da dove proviene il dolore, da un solo lato è di tipo pulsante e compromette lo svolgimento delle attività quotidiane, peggiora con il movimento e l’attività fisica e viene associato a nausea e vomito e a una eccessiva sensibilità alla luce e ai rumori.

Chi soffre di emicrania dovrà seguire la comune terapia che consiste nell’uso di farmaci definiti sintomatici che bisogna assumere durante l’attacco emicranico vero e proprio, così da diminuire o eliminare i sintomi. Si tratta di una terapia profilattica da svolgere quotidianamente, per un tempo che varia, ma non inferiore ai 3 mesi. Ancora una volta sarà il medico a riferire quali sono i farmaci adatti alla cura, è vietato il fai da te poiché potrebbe compromettere la propria salute.

Open day dell’emicrania

Per informare nel modo migliore i pazienti e in particolare chi soffre di tale disturbo, il 31 gennaio 2023 Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, coinvolgerà alcuni ospedali italiani per promuovere la prima edizione dell’(H)-Open Day dedicato all’emicrania. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire servizi gratuiti clinico-diagnostici e informativi a tutti i cittadini con l’inclusione di visite neurologiche, consulenze con gli esperti, test di valutazione, info point, conferenze e distribuzione di materiale informativo.

La lotta all’emicrania è una battaglia che ci è molto cara e che dobbiamo portare avanti insieme, coinvolgendo le società scientifiche, i medici specialisti ospedalieri e territoriali, le associazioni di pazienti, i media e le farmacie in iniziative come questa, per superare lo stigma e diffondere un messaggio di consapevolezza alla popolazione”. Ha spiegato Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda.