ARENA DI VERONA CROLLO STELLA NATALE – Nella tarda mattinata di oggi lunedì 23 gennaio, è crollato un gigantesco addobbo natalizio presente nell’Arena di Verona.

Il monumento archeologico è stato sequestrato da parte della Procura. I PM della città scaligera hanno aperto un fascicolo con l’accusa di danneggiamento colposo dopo il crollo di una parte della stella cometa durante le operazioni di smontaggio della struttura collocata in piazza Bra. La gigantesca struttura in acciaio, alta 70 metri e pesante 78 tonnellate stava per essere tolta. Dal 1984 veniva allestita tra il celebre monumento e la Piazza Bra, in occasione delle Festività natalizie, mentre sotto l’Arena viene ospitata la rassegna dei presepi. Da anni è diventata simbolo e punto di richiamo per chi fa shopping o una semplice passeggiata in centro a Verona, ma anche per i turisti.

L’archi-scultura è la più grande del pianeta ed è nel Guinness dei primati. Le sue foto fanno da sempre il giro del mondo. Al termine del 2013 rischiò addirittura di non essere più montata per mancanza di fondi, ma un accordo firmato tra il Gruppo Vincenzi e la Fondazione Verona per l’Arena permise di superare il problema dei costi per il montaggio e lo smontaggio della stella.

Il manufatto natalizio, è stato realizzato in modo tale che all’interno del teatro romano svetti sopra le scalinate, per poi espandersi toccando il selciato di Piazza Bra.

L’archiscultura è distribuita in lunghezza su 22 metri ed è costituita da circa 2.500 bulloni. Il progetto è dell’architetto Rinaldo Olivieri su idea di Alfredo Troisi.

La base in acciaio è precipitata lungo i gradoni, andandoli a danneggiare e precipitando nella cavea dove d’estate è collocata la platea per il pubblico della stagione lirica.

Arena di Verona crollo stella Natale, aperta un’indagine

Fortunatamente, al momento del crollo nell’Arena non erano presenti visitatori. Infatti, il lunedì è giorno di chiusura al pubblico per tutti i monumenti, i musei e i siti archeologici. Per questo motivo non si sono registrati danni a persone. L’anfiteatro, posto sotto sequestro, rimarrà chiuso al pubblico almeno per tutta la settimana, per ora si dice fino al 30 gennaio 2023.

L’indagine è coordinata dal Sostituto Procuratore Alberto Sergi.

Il sopralluogo è scattato da parte di Soprintendenza e tecnici del Comune di Verona che verificheranno l’entità dei danni ai gradoni che ospitano il pubblico.

Intanto, dal Comune, hanno spiegato che sono in corso gli aggiornamenti per comprendere come la caduta sia avvenuta. Allo scopo dello smontaggio a opera di Fondazione Verona per l’Arena, responsabile del cantiere e dell’installazione, era stata incaricata una ditta specializzata.

Sul posto sono giunte tutte le autorità competenti: Forze dell’Ordine, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e paesaggio di Verona; il sindaco di Verona Damiano Tommasi; la vicesidindaca e assessora all’Edilizia monumentale Barbara Bissoli.

La dinamica delll’accaduto ora è oggetto di tutte le verifiche del caso: a oggi risulta che ci sia stato uno scivolamento della struttura di appoggio posizionata sui gradoni sommitali, e che questa abbia causato il parziale danneggiamento degli stessi.

Proprio in merito alla situazione, Barbara Bissoli ha affermato: “È un dispiacere constatare un tale danneggiamento allo straordinario monumento romano che rappresenta Verona in tutto il mondo. L’evento odierno, dimostra, se ve ne fosse bisogno, che l’utilizzo dell’Arena deve essere accompagnato da grande perizia e rispetto, perché qualsiasi danno rappresenta una ferita non sanabile“.

Il soprintendente uscente, Vincenzo Tiné, già trasferito a Padova, ha sottolineato: “C’è stato un distacco della base che poggia all’interno dell’anfiteatro, la stessa è rotolata giù dagli spalti“.

Crollo in Arena di Verona: danni irreversibili

Non sono stati ancora pienamente quantificati, i danni causati dal crollo del basamento della stella cometa all’interno dell’Arena di Verona. Tuttavia, si sa che sono stimati in centinaia di migliaia di euro, e che per il restauro, saranno necessarie alcune settimane.

Una volta effettuato il sopralluogo, insieme al Sostituto Procuratore Alberto Sergi, che coordina l’indagine con l’ipotesi di reato di danneggiamento colposo, il Soprintendente all’Archeologia e Belle Arti di Verona Vincenzo Tiné ha riferito all’ANSA che “il danno è irreversibile“.