Yana scomparsa. L’ex compagno Dumitri Stradan è stato ascoltato questa mattina dal gip in sede di convalida del fermo. L’uomo, indagato per omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere, si trova in custodia cautelare in carcere. La ragazza è scomparsa giovedì pomeriggio dopo avere finito il proprio turno di lavoro all’Event Coffee di viale Europa. Di lei si sono perse poi le tracce. Il corpo non è stato ancora ritrovato ma le ricerche a Castiglione delle Stiviere sono ricominciate nelle scorse ore.
Yana scomparsa, convalidato il fermo di Dumitri Stradan
Il gip ha convalidato il fermo di Dumitri Stradan, l’ex fidanzato moldavo accusato dell’omicidio di Yana Malayko. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip. A suo carico ci sarebbero numerose prove. Dumitri è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza di Castiglione delle Stiviere mentre usciva di casa con un una busta nera dell’immondizia. Analizzando le immagini gli investigatori si sono accorti che l’uomo avrebbe caricato il sacco nel bagagliaio sparendo poco dopo. Dumitri è stato fermato dai carabinieri e condotto nel carcere di Mantova dove è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia. Ad appesantire la sua posizione è stata poi la testimonianza della sorella dell’indagato nonché titolare del bar in cui prestava servizio Yana. Cristina ha raccontato ai carabinieri che il fratello le aveva confessato di aver ucciso Yana e di averne nascosto il corpo. Allo stesso orario in cui Yana era scomparsa, Dumitri ha fatto una telefonata proprio alla sorella Cristina che ha allertato subito i carabinieri pensando che fosse successo qualcosa di grave alla ragazza. Cristina era consapevole della gelosia ossessiva che il fratello provava nei confronti di Yana e per questo motivo aveva anche cercato di proteggerla.
Le tracce di sangue nell’appartamento
Sono stati sequestrati gli appartamenti in cui vivono la titolare del bar che ospitava Yana Malayko e quelli della madre dei due fratelli. Si ipotizza che l’omicidio possa essersi consumato proprio in queste abitazioni. La polizia scientifica avrebbe rinvenuto tracce di sangue compatibili con l’ipotesi accusatoria. Gli inquirenti ipotizzano che Yana sia stata accoltellata. La ragazza, finito il turno di lavoro, sarebbe tornata all’appartamento e qui avrebbe incontrato il suo ex fidanzato. Probabilmente tra i due è scoppiata una lite degenerata poi nell’omicidio. Al momento non è stata ritrovata l’arma del delitto anche se si sospetta che si tratti di un coltello.
Le ricerche del corpo
Al momento le ricerche del corpo di Yana Malayko sono rimaste senza esito. Gli inquirenti nei giorni scorsi avevano concentrato la loro attenzione sul laghetto in località Valle, nelle campagne di Castiglione delle Stiviere, al confine con la provincia di Mantova e Brescia. A condurre in questo posto gli investigatori era stato un agricoltore che aveva raccontato di aver aiutato Dumitri che era rimasto impantanato con la macchina. L’auto è stata poi ritrovata abbandonata in un campo ai militari. Le ricerche si erano concentrate qui ed in via Albana per poi estendersi anche con l’aiuto di elicottero, droni, cani da ricerca e sommozzatori dei vigili del fuoco. Non era stato raccolto però alcun elemento che potesse far pensare che il corpo della giovane si trovasse proprio in quel punto. Per questo motivo si è deciso di allargare il raggio di azione. Il padre della ragazza ha rivolto un appello all’ex fidanzato nelle scorse ore: “Vorrei incontrare il suo ex fidanzato, guardarlo negli occhi, vorrei che mi dicesse dov’è mia figlia, dov’è il suo corpo. Sappiamo che probabilmente è morta, chiedo a tutti una mano per poterla ritrovare. Era la mia unica figlia, una persona sana, bella in tutto: era in Italia per trovare una vita migliore”.