La Sampdoria vive un momento complicato dentro e fuori dal campo: al penultimo posto nella classifica di Serie A si aggiungono le difficoltà finanziarie e societarie del club blucerchiato. Un momento travagliato con picchi di tensione, come quello relativo all’arresto di Massimo Ferrero. Dopo mesi di silenzio è intervenuto, con una lunga nota, Edoardo Garrone. Il numero uno di Erg è stato presidente della Samp dal 2013, succedendo alla morte del padre Riccardo Garrone, al 2014. Anno in cui subentrò proprio Ferrero. Dal quale però, Garrone, prende le distanze con la durissima nota diffusa oggi.
Garrone contro Ferrero
Le parole di Edoardo Garrone contro Massimo Ferrero tratteggiano uno stato dell’arte che, seppure non esclude alcuna ipotesi, rende difficoltoso un possibile ritorno in scena della famiglia Garrone all’interno del mondo Samp. Una condizione che Garrone scarica, completamente, su Ferrero. Le sue parole:
In un silenzio vigile e operoso ho sempre seguito le vicende societarie della Sampdoria. Non ho dimenticato i sacrifici compiuti dalla mia famiglia durante i 12 anni in cui abbiamo avuto l’onore e l’onere di avere la responsabilità della gestione della società. Non ho dimenticato le mie parole di quell’11 giugno 2019 e l’atmosfera e le circostanze che hanno portato a quel momento. in presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all’interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati (prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn) e potremmo esserci anche in futuro – scrive – Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell’ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all’attuale proprietà e al suo CDA.
Alessandro Barnaba, Vialli, le trattative fallite
il numero uno di Erg, poi, fa capire di essersi schierato a favore della proposta di Alessandro Barnaba. L’ex Jp Morgan, fondatore del fondo Merlyn Advisors, che aveva dimostrato interesse a rilevare la Sampdoria. Le parole d Garrone:
Quando Alessandro Barnaba, i primi giorni di ottobre del 2022, mi chiese di incontrarlo perché interessato a valutare l’acquisizione della UC Sampdoria con il suo fondo Merlyn Partner fui ben lieto prima di aiutarlo a comprendere meglio il contesto generale e successivamente di ascoltare e valutare il suo piano. La proposta del Fondo Merlyn era caratterizzata da un piano industriale molto serio per il salvataggio della società e il rilancio della squadra e prevedeva per la sua realizzazione una serie di condizioni e il rispetto di una precisa tempistica, ben spiegate nel comunicato stampa di Merlyn del 5 gennaio scorso. Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l’operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota insieme ad altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba per rendere fattibile l’operazione si fossero verificate. Questo scenario, come tutti noi ben sappiamo, non si è avverato.
Proprio sul ruolo di Gianluca Vialli aggiunge:
È stato quindi normale per me, anche per il rapporto di reciproca stima con Gianluca Vialli rispondere presente quando mi chiese di aiutarlo nei suoi tentativi di acquisizione della Sampdoria nel 2019, supportandolo nelle trattative e impegnandomi con lui a sottoscrivere una quota dell’investimento insieme ad altri importanti soggetti internazionali. Tutti vi ricorderete i continui tira e molla e rialzi di Massimo Ferrero, che portarono Gianluca Vialli dopo quasi un anno e ben due tentativi a ritirare le importanti offerte.
Una proposta, assicura Garrone, deliberatamente ignorata da Massimo Ferrero:
La proposta di Barnaba e di Merlyn Partner non è stata presa in considerazione né dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma certamente non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra, né dal CDA che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento quella che era l’ultima, l’unica e la migliore soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria.
L’offerta di Barnaba era corredata da un piano di salvataggio e rilancio della Sampdoria motivo per cui aggiunge che:
La mancata accettazione del piano, delle sue tempistiche e condizioni ha condannato la società ai drammatici scenari che erano stati già ben ipotizzati e descritti da Barnaba nelle precedenti settimane.