Il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) è un fondo che prevede lo stanziamento di risorse da destinare alle Regioni, con il fine di consentire lo sviluppo della rete integrata di interventi e servizi sociali.

Queste risorse stanziate per le Regioni, e ripartite nei confronti di queste ultime in base alle decisioni prese con la Conferenza Unificata, non servono a finanziare degli specifici progetti, se non in maniera residuale, ma vengono utilizzati, appunto, per finanziare degli interventi di sostengo.

I fondi stanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si sono ridotti nel tempo, fino ad arrivare ad una dotazione finanziaria annua, strutturale, di 300 milioni a partire dall’anno 2015.

Prima di procedere con l’erogazione dei fondi previsti alle Regioni e alle Province autonome c’è bisogno che vengano rispettate le seguenti condizioni:

  • il superamento del controllo della regolarità della spesa e dell’andamento dei flussi finanziari, che avviene attraverso l’attività di rendicontazione e di monitoraggio degli interventi attivati con il Fondo nazionale per le politiche sociali durante il corso del penultimo anno;
  • la ricezione della programmazione degli interventi che le Regioni intendono attuare (questa condizione è stata introdotta a partire dall’anno 2014).

Fondo nazionale per le politiche sociali: ecco tutte le misure per il sostegno alla famiglia

Per quanto riguarda il 2023 le risorse che sono state stanziate per il Fondo nazionale per le politiche sociali sono pari a circa 391 milioni di euro, come era stato già durante il corso degli anni 2021 e 2022.

Di queste risorse:

  • il 50% viene destinato alle politiche di sostegno alla famiglia;
  • il 50% viene destinato al rafforzamento degli interventi e dei servizi nell’area infanzia e adolescenza.

L’art. 19, comma 1, del decreto legge n. 223 del 2006 ha introdotto all’interno del nostro ordinamento giuridico nazionale il Fondo per le politiche della famiglia, il quale punta a raggiungere le seguenti finalità:

Le successive leggi hanno ridefinito alcuni aspetti del suddetto Fondo, andando ad attribuire al Ministero per la famiglia e la disabilità le seguenti funzioni:

  • le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di politiche per la famiglia nelle sue componenti e problematiche generazionali e relazionali;
  • le funzioni di competenza statale precedentemente attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di coordinamento delle politiche volte a:
    • la tutela dei diritti e la promozione del benessere della famiglia;
    • la predisposizione di interventi per il sostegno della maternità e della paternità (anche al fine del contrasto della crisi demografica);
    • la predisposizione di interventi per la conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia
  • le funzioni di indirizzo e coordinamento in materia di adozioni, anche internazionali, di minori italiani e stranieri.

In seguito sono state introdotte, invece, delle nuove misure connesse al Fondo, ovvero:

  • interventi volti a valorizzare il ruolo dei Centri per la famiglia;
  • definizione di criteri e modalità per la riorganizzazione dei Consultori familiari (previa intesa in sede di Conferenza unificata);
  • percorsi di sostegno, anche di natura economica, ai minori orfani di crimini domestici e alle loro famiglie, affidatarie o adottive;
  • progetti finalizzati alla protezione e la presa in carico dei minori vittime di violenza assistita;
  • contrasto del fenomeno del cyberbullismo;
  • interventi per il sostegno dei genitori separati e divorziati;
  • interventi volti a favorire i nuclei familiari a rischio, al fine di prevenire l’abbandono dei minori;
  • interventi in materia di adozione e affidamenti.

Il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia prevede uno stanziamento di 1.244 milioni di euro annui dal 2022 al fine di:

  • attuare interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia;
  • riordinare e sistemare le politiche di sostegno alle famiglie con figli.

I soldi stanziati servono, dunque, a finanziare, tra le altre misure, anche l’Assegno Unico e Universale, a partire dal 30 marzo 2021.

Infine, il Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza è incentrato sul sostegno, la tutela e la promozione del benessere dei bambini e dei ragazzi.

Le risorse stanziate vengono destinate alla progettazione di servizi per l’infanzia e l’adolescenza in queste 15 Città riservatarie:

  • Bari
  • Bologna
  • Brindisi
  • Cagliari
  • Catania
  • Firenze
  • Genova
  • Milano
  • Napoli
  • Palermo
  • Reggio Calabria
  • Roma
  • Taranto
  • Torino
  • Venezia