Sesto Decreto Armi Ucraina è la prossima sfida del governo Meloni, ma come sottolineato da Guido Crosetto Ministro della Difesa a Che Tempo Che Fa c’è grande fiducia. Il ministro è intervenuto da Fabio Fazio sulle tematiche più calde dell’attualità e del dibattito politico. Uno dei fondatori di Fratelli d’Italia, personalità da sempre molto vicina a Giorgia Meloni, ha voluto subito ribadire come la cattura di Matteo Messina Denaro non fosse una vittoria del Governo ma dello Stato. Il ministro ha parlato naturalmente anche dell’imminente nuovo decreto a sostegno degli Ucraina, che si prepara a continuare la lunga guerra con la Russia.
Attesa per il Sesto Decreto Armi Ucraina, la rivelazione a Che Tempo Che Fa
“Io penso che le cose vadano spiegate e condivise, vengo tirato per i capelli dai giornali sul sesto decreto perché non è ancora stato fatto, ma le cose vanno fatte a tempo debito quando si possono fare, noi abbiamo ragionato un sesto decreto che aveva un solo obiettivo, quello di aiutare gli ucraini a difendersi dagli attacchi missilistici che stavano distruggendo le popolazioni civili, gli ospedali, le loro centrali termiche. Il sesto decreto ci sarà e penso che sarà condiviso da quasi tutto il Parlamento, maggioranza e opposizione”, ha sottolineato Guido Crosetto a proposito del sesto decreto sulle armi per l’Ucraina che dovrà essere approvato tra mercoledì e giovedì della prossima settimana con la camera che inizia domani i lavori di esame sul testo “Sarà un decreto che darà la possibilità agli ucraini di difendersi dagli attacchi aerei: missili che abbattono altri missili”. Toccherà proprio a Guido Crosetto illustrare il nuovo decreto di fronte al Copasir, con il testo che conterrà la fornitura degli Aspide, missili terra-aria utili a difendere una città. Quanto allo scudo antimissile Samp-T, la questione è tecnicamente più intricata perché servirà una fornitura di parti anche da altri paesi.
Sul vertice di Ramstein
“È un’evoluzione della situazione che abbiamo conosciuto, che in parte ci aspettavamo quando Putin ha iniziato questo reclutamento che l’ha portato a prendere 300mila giovani che sta formando. Non l’ha fatto perché pensava di rinforzarsi in patria, l’ha fatto perché quelle persone, una volta formate, le avrebbe schierate tutte sul fronte ucraino. Quindi aveva in testa di continuare quello che aveva iniziato 11 mesi fa e non era riuscito a portare a termine”,è l’analisi di Guido Crosetto sugli ultimi sviluppi sul fronte Ucraino Russo “Perciò quello che ci si aspetta è un aumento degli scontri via terra con l’iniezione di queste persone e di tutti i mezzi terrestri che non aveva ancora impiegato e il tentativo di risfondare in Ucraina. Di fronte a questo è cambiato anche l’atteggiamento ucraino che fino a qualche settimana fa chiedeva sostanzialmente una difesa dagli attacchi missilistici, perché la Russia era arrivata ad attaccare le infrastrutture civili, aveva cambiato tattica, quello che non era riuscito ad ottenere dal punto di vista militare cercava di ottenerlo sulla psicologia degli ucraini, distruggendo centrali termiche, elettriche, portando un inverno drammatico e cercando di provocare un esodo di massa verso i Paesi europei, portando milioni di persone nei Paesi vicini e in qualche modo andando anche ad incidere nelle economie e nelle opinioni pubbliche dei Paesi. Quella tattica è cambiata repentinamente e l‘Ucraina sta chiedendo aiuto. Se noi fossimo nella condizione dell’Ucraina e ci rendessimo conto che quello che si pensava essere scongiurato, cioè un pesantissimo attacco terrestre, può riprendere tra una settimana o un mese, faremmo quello che stanno facendo loro, chiedere aiuto”. Il vertice di Ramstein non ha visto un impegno formale della Nato: “Formalmente non è coinvolta, ha fatto molta attenzione a non essere mai coinvolta in modo formale, ha sempre voluto starne formalmente fuori per non accettare uno scontro fra Nato e Russia, per non accendere ulteriori micce ed è quello che secondo me bisogna continuare a fare, il dialogo, oltre ad aiutare le persone che rischiano di morire e di vedere il loro Paese travolto dall’avanzata russa”.
Critiche alla Germania per la fornitura delle armi
“Sono convinto che la Germania farà quello che deve fare”, ha risposto senza interferire più di tanto nel dibattito interno ai tedeschi sull’invio dei tank all’Ucraina nell’ambito della guerra alla Russia: “Capisco le difficoltà di Scholtz e trovo assurdo che altre nazioni facciano pressioni. Ogni Paese è autonomo, ogni nazione ha la propria maggioranza. utti vogliamo la pace e tutti sappiamo che bisogna arrivare ad un tavolo per la pace. In questo momento chi ha costretto le nazioni a non dedicare la maggior parte dell’energia alla pace, ma dedicarle a difendere gli ucraini, è stato l’atteggiamento russo negli ultimi 2-3 mesi, che è peggiorato. Avevamo sperato ad un certo punto che ci fosse un cambio e che ci si potesse sedere e partire da una base di ragionamento, ma alla fine Putin ha capito che non poteva cedere e deve andare avanti, purtroppo”.”. Intanto sembra che Macron stia pensando di inviare i missili Lecrerc per armare il contingente ucraino in questo momento decisivo del conflitto.
Visita di Meloni a Kiev nel prossimo futuro
“La data anche se la sapessi non gliela direi per motivi di sicurezza. Diciamo che è in programma, magari in futuro”, ha spiegato a proposito dell’atteso viaggio di Giorgia Meloni da Zelensky mentre su eventuali perplessità nell’accettare l’incarico come Ministro della Difesa spiega: “Non ho avuto dubbi di accettare l’incarico, perché quando un Presidente del Consiglio incaricato ti offre l’occasione di servire il tuo Paese bisogna essere anche disposti a sacrificare quello che hai costruito con difficoltà negli ultimi 12 anni. Per me è stato un sacrificio economico pesantissimo, ma un onore molto più grande che non mi sarei mai aspettato di ricoprire nella vita. Le critiche me le aspettavo ma sono durate una settimana quindi va bene così”.
Guido Crosetto Ministro Difesa a Che Tempo Che Fa sulle emozioni per la cattura di Matteo Messina Denaro
Guido Crosetto ci tiene a sottolineare come il risultato della cattura del super latitante Matteo Messina Denaro non sia un successo del governo di cui fa parte, così come aveva anche ribadito il Ministro degli Interni Piantedosi, ma bensì un grande risultato per lo Stato e i suoi servitori che si sono battuti anima e corpo per arrivare a questo straordinario risultato: “Ero nel mio ufficio, al telefono si è illuminato il numero del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Ho risposto e mi ha detto con voce emozionata: ‘I Carabinieri del Ros hanno catturato Messina Denaro’. Siamo stati zitti 3 o 4 secondi e poi ho detto che era una cosa straordinaria, anch’io ero commosso. Gli ho fatto i complimenti, poi ho staccato il telefono, preso il mio telefono e mandato un messaggio al Presidente del Consiglio in cui ho scritto che i carabinieri avevano catturato Matteo Messina Denaro. Ero commosso e soddisfatto, non per il Governo ma per una vittoria dello Stato. Ho pensato al lavoro di quelle migliaia di persone, non solo i Carabinieri del Ros, i Gis, i Carabinieri territoriali, i Poliziotti, i Finanzieri, tutti quelli di cui non conosciamo nome e cognome ma che in tutti questi anni hanno costruito le condizioni per arrivare a questa cattura”, spiega a proposito della sua reazione alla telefonata del Comandante Luzi.
La rete di protezione e l’omertà in Italia
Sull’omertà che ha permesso una fuga di 30 anni spiega: “C’è una parola che noi usiamo da sempre: si chiama omertà. L’omertà può dipendere da molti motivi: sono omertoso perché collaboro con i mafiosi oppure sono omertoso per paura. Abbiamo zone del Paese in cui esiste la paura. Io ho fatto il Sindaco da giovane in un piccolo comune e nessuno è mai venuto a dirmi: ‘Se non fai questo, uccido i tuoi figli’. Quindi è stato facile per me essere coraggioso. Mi chiedo e chiedo, se tu fossi in un Comune ad altissima intensità criminale in Calabria, in Campania o in Sicilia e venissero a minacciare la tua famiglia, quanti sarebbero coraggiosi? Quella è la zona grigi. La zona grigia è il fatto che queste organizzazioni sono potenti – la mafia di meno rispetto una volta perchè i colpi inferti sono stati moltissimi e lo è più ultimamente la ‘Ndrangheta – esercitano in alcuni territori una pressione che una persona normale non può superare. Escludo invece qualsiasi altro tipo di zona grigia. Qualcuno ha detto che c’è stata una trattativa: non c’è stata nessuna trattativa. Tanto più che le cose che qualcuno ha ipotizzato di questa ipotetica trattativa come l’ergastolo ostativo e pene minori, questo Governo ha fatto il contrario. Lo Stato è stato durissimo e anche questo è un segnale fortissimo”
Sulle intercettazioni e Carlo Nordio
Sulle intercettazioni da continuare ad utilizzare per reati come la mafia Guido Crosetto difende il Ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Io non temo l’opposizione, perchè quando l’opposizione ti aiuta a non fare errori o ti fa vedere che hai sbagliato qualcosa, ben venga. Io temo il fatto di fermarsi troppo a discutere quando sei convinto di avere ragione. Uso l’esempio di Carlo Nordio che è una persona stimata da tutti, che sta dicendo cose che la maggior parte delle persone condividono. Si passa il tempo a prendere le sue parole e cercare di stravolgerle. Nordio non ha mai detto No alle intercettazioni. Dice che se io intercetto Fazio e Fazio dice una cosa che è un reato e quella cosa la trovo collegata al motivo dell’arresto, allora è giusto che io la legga sul giornale. Ma se Fazio mentre parla di altre cose si lamenta della moglie o del suo vicino di casa o dice delle cose su un’altra persona, se non le pubblichiamo facciamo servizio al Paese, alla Democrazia e alla Giustizia”.