Il dossier balneari irrompe sulla maggioranza di governo. Dopo le divisioni su accise e carburanti, l’Esecutivo Meloni si trova a gestire un altro tema divisivo. Fratelli d’Italia fa infatti dietrofront e sceglie di non inserire tra gli emendamenti al decreto legislativo Milleproroghe quello che puntava a eliminare il termine del 31 dicembre 2023 per la validità delle concessioni, indicato dal Consiglio di Stato. Una questione che rischia di creare qualche sobbalzo nella maggioranza, perché esprime una posizione molto diversa rispetto a quella scelta da Forza Italia e Lega. I due partiti restano così schierati con i gestori degli stabilimenti, sarà invece da chiarire la posizione del partito di Meloni, anche se, fanno sapere da fratelli d’Italia, il governo lavora a un provvedimento mirato. E infatti, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli conferma: “Sui balneari non è successo niente”.
Non solo le concessioni, si discute sulle autonomie
Non ci sono solo gli stabilimenti a scaldare i toni nella maggioranza. Anche il dibattito sulle autonomie si presenta in salita, anche alla luce delle prossime elezioni regionali in Lazio e Lombardia. Sulla carta, tutti si dichiarano fedeli al Governo, ma i paletti non mancano. Forza Italia e Lega esprimono posizioni diverse: per il Carroccio una riforma da approvare entro il 2023, per gli azzurri, che non fissano limiti temporali, è comunque fondamentale che il sud non venga danneggiato.
Meloni: “Piena fiducia in Nordio, incontro in settimana”
C’è poi il nodo giustizia. Non sono pochi i malumori per l’intervento del Guardasigilli Carlo Nordio alla camera. Un intervento in cui ha parlato a lungo di riforma delle intercettazioni, in un momento considerato da molti inopportuno: ovvero subito dopo la storica cattura del boss superlatitante Matteo Messina Denaro. Cattura avvenuta anche grazie all’uso di questo strumento. A far quadrato intorno al suo ministro è intervenuta la premier Meloni, che dopo un silenzio di due giorni- che lasciano pensare i più maliziosi- ha annunciato un incontro per la prossima settimana. “Piena fiducia in Nordio, l’incontro sarà l’occasione per definire il cronoprogramma delle iniziative necessarie a migliorare lo stato della giustizia italiana” recita una nota di Palazzo Chigi. In difesa del ministro era poi intervenuto anche il leader della Lega Salvini, che aveva invitato tutti ad abbassare i toni della polemica sulle intercettazioni, ma aveva anche aggiunto: “La politica deve evitare lo scontro con la magistratura”.