Ucraina, “Francia e Germania sosterranno ancora Kiev“, queste le parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz, oggi alla Sorbona di Parigi per un vertice bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron, in occasione del 60esimo anniversario della riconciliazione tra i due paesi. Firmato infatti il 22 gennaio 1963 il così detto Trattato dell’Eliseo, che pose fine alle ostilità storiche. La dichiarazione di Scholz sull’Ucraina assume però un significato particolare, proprio mentre si fa sempre più intenso il pressing diplomatico internazionale su Berlino per la questione dell’invio dei carri armati a Kiev.

Prosegue il pressing internazionale su Berlino

“L’indecisione sta uccidendo sempre più persone” ha detto il portavoce del presidente ucraino Zelensky. Dopo il vertice di Ramstein la diplomazia internazionale si è fatta infatti sempre più insistente sull’invio a Kiev dei tank tedeschi Leopard. Circa 300 i carri armati che il governo ucraino sperava di ottenere dopo l’incontro tra Stati Uniti e alleati nella base militare, ma l’Esecutivo Scholz non sembra decidersi. Se già questa mattina il neo nominato ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius aveva detto “il dialogo è ancora aperto”, annunciando anche un viaggio in Ucraina entro un mese, la dichiarazione di Scholz potrebbe essere letta come un’apertura. La Germania non è tra i paesi che sposano la linea più interventista del fronte anti russo e fino ad ora ha mantenuto una posizione decisamente moderata, ma non è escluso che possa rivedere questa linea in futuro.

Scholz:”Il futuro dipende dalla cooperazione tra Francia e Germania”

Al margine dell’incontro con il presidente Macron, il cancelliere tedesco ha poi ricordato l’importanza per l’Europa del legame tra i due Paesi. “Il futuro dipende dalla cooperazione tra Francia e Germania”, ha detto Scholz, riferendosi a tale collaborazione come alla “locomotiva franco-tedesca”, fondamentale per la trasformazione degli “interessi contrastanti in azioni convergenti”.