Desta scalpore il rapporto della Fondazione Veronesi che ha spinto il ministro Schillaci a sottolineare l’importanza di inasprire il divieto sul fumo. È questa in sostanza la sintesi dell’intervista rilasciata quest’oggi dal ministro della Salute che, dati alla mano, ha evidenziato quanto e come i costi delle cure ai tumori siano superiori agli incassi generati dalle accise sul fumo.

Stando alle parole del ministro resta dunque inutile portare nuove risorse economiche al fondo sanitario nazionale senza prima prendere dei provvedimenti alla radice, ossia contro l’utilizzo di sigarette e tutti i vari derivati. Parlando proprio di questo tema, il ministro della Salute ha affermato:

Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021. Stiamo verificando quale sia lo strumento più idoneo per inasprire i divieti, anche all’aperto. Aspetto di raccogliere evidenze certe sui danni causati da sigarette elettroniche e prodotti senza combustione.

Divieto di fumo, le ragioni del ministro Schillaci

Come anticipato, sono tante le prove a sostegno della tesi del ministro Schillaci che ha ugualmente voluto puntualizzare l’importanza di applicare nuove restrizioni legate all’utilizzo del tabacco. Partendo da un appunto del tutto personale, Orazio Schillaci ha affermato di non aver mai fumato precisando:

Mai acceso una sigaretta. Non ne ho sentito il desiderio e non solo perché da medico so quanto facciano male.

Scelte personali a parte, il ministro della Salute ha poi spiegato ulteriormente quanto sia importante concentrarsi su tutti i derivati del tabacco, finendo anche alle sigarette elettroniche. In particolare, su quest’ultimo punto, ha affermato:

Aumenta in modo esponenziale il consumo di sigarette senza fumo tra gli adolescenti che comunque contengono nicotina e generano dipendenza. Non è dimostrato che siano meno nocive, a differenza di quanto si fa credere.

Infine, la spiegazione dietro la sua contrarietà alla scelta di finanziare ulteriormente il fondo sanitario nazionale che, come detto in precedenza, non trova senso secondo il ministro se prima non c’è una lotta al tabacco:

Inutile mettere più soldi nel fondo sanitario nazionale, e il mio governo lo ha fatto, se poi i malati colpiti da grandi patologie aumentano e con loro i costi delle cure. Stanno arrivando farmaci oncologici prodigiosi ai quali non possiamo certo rinunciare.

Covid, il ministro Schillaci rassicura: “Siamo sereni per ora”

Nella parte finale della sua intervista, il ministro Orazio Schillaci ha voluto anche rassicurare tutti sugli ultimi sviluppi legati alla variante Kraken e al Covid nel suo complesso. Ancora una volta dati alla mano, Schillaci ha chiarito che non ci sono i presupposti per essere preoccupati ma che comunque non va abbassata l’attenzione:

I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron. Inoltre i casi non sono aumentati da quando l’isolamento dei positivi asintomatici è limitato a 5 giorni e se ne può uscire senza bisogno di fare il tampone. Ciò non toglie importanza alla dose di richiamo. La campagna per invitare i cittadini a farla, assieme all’antinfluenzale, sta andando avanti.