Accadde oggi, 22 gennaio 1905: la “Domenica di sangue”. La triste “Domenica di sangue” di San Pietroburgo, rappresentò l’inizio della “Prima rivoluzione russa” del XX Secolo. Precisiamo subito che secondo il calendario giuliano all’epoca vigente in Russia, la “Domenica di sangue” si verificò il 9 gennaio del 1905; il 22 gennaio secondo il calendario gregoriano che usiamo oggi.

Accadde oggi, 22 gennaio 1905: la “Domenica di sangue”

La “Domenica di sangue” fu un eccidio provocato da reparti dell’esercito e della Guardia imperiale russa, che aprirono il fuoco contro una manifestazione pacifica di dimostranti disarmati, diretti al Palazzo d’Inverno per presentare una supplica allo zar Nicola II (nella foto: lo zar e il resto della famiglia Romanov).

La strage attuata dai soldati dello zar Nicola II

La marcia di protesta era stata organizzata dal pope Gapon, il quale in seguito venne anche accusato di essere un agente provocatore della polizia politica zarista. La strage ebbe gravissime conseguenze per il regime, perché minò profondamente la fiducia della popolazione nei confronti dello zar, aprendo la strada alla rivoluzione del 1905. Nella “Domenica di sangue”, secondo il governo russo morirono 130 persone. Ma secondo alcune fonti, i morti furono addirittura 2.000.

La “Domenica di sangue” scatena la rivoluzione del 1905

La Rivoluzione Russa di 117 anni fa, chiamata anche “Prima rivoluzione russa”, interessò l’Impero zarista a seguito della sconfitta nella guerra russo-giapponese. Ma, come detto, la miccia fu accesa proprio dalla repressione da parte dell’esercito zarista, di quella pacifica manifestazione di San Pietroburgo. I manifestanti volevano solo presentare una petizione, una supplica, allo zar Nicola II: furono falcidiati a colpi d’arma da fuoco.

La rivoluzione del 1905 prologo delle due rivoluzioni del 1917

Di fatto, l’episodio del 22 gennaio 1905, fu l’inizio della fine per lo zarismo e per l’ultimo zar Nicola II. Nel corso di un intero anno questa prima rivoluzione russa si estese al mondo rurale e a quello operaio, che prese a riunirsi in consigli rivoluzionari: i soviet. Nonostante tutto, lo zar riuscì a superare il momento difficile, ma, la partecipazione alla Prima guerra mondiale segnò la sua fine. Nicola II cadde definitivamente nel marzo del 1917 a causa della “Seconda rivoluzione russa”: quella cosiddetta “bianca” o socialdemocratica (“Rivoluzione di febbraio” per i russi dell’epoca). Poi, l’avvento al potere di Lenin con la “Rivoluzione di novembre” (“Rivoluzione di ottobre” secondo il calendario giuliano, all’epoca in vigore in Russia), portò all’uccisione dello zar e dell’intera famiglia dei Romanov, sterminati nel 1918 dai bolscevichi.

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