Imprenditore prende a bastonate banditi che tentavano di derubarlo, a Chieti. L’uomo ha sorpreso i ladri che provavano ad entrare in casa sua e non li ha lasciati agire fino in fondo, non c’è stato il tempo, ha reagito, affrontandoli tutti e tre, poche notti fa. Erano circa le 23:15 del 18 gennaio.

L’imprenditore ha menato colpi fino a quando il manganello non si è rotto. Poi i banditi hanno cercato di investirlo.

Imprenditore prende a bastonate banditi: dove e quando è successo

Imprenditore prende a bastonate banditi, colpisce insistentemente a suon di manganello, fino a che questo non si rompe. Ha sorpreso i banditi, mettendoli in fuga. Il padrone di casa, travolto da questa inaspettata e lunga nottata con i tre malintenzionati, è il 54enne di Guardiagrele, Antonio Giovannelli.

Il fatto è accaduto in provincia di Chieti, in Abruzzo e in pieno centro storico. L’imprenditore ha ricostruito la vicenda, spiegando ogni avvenimento nel dettaglio. Da quanto riportato su Chieti Today, la prima ad aver avvertito la presenza di estranei nei pressi dell’abitazione, è stata la moglie di Antonio Giovannelli, che ha infatti dichiarato:

“Ero stato fuori per lavoro e stavo rientrando a casa mia moglie mi ha avvisato di aver sentito dei rumori strani nel vicolo. “

E’ stata proprio lei, infatti, a mettersi in guardia, procurandosi alla svelta un’arma con la quale potersi difendere o poter attaccare eventuali intrusi all’interno dell’abitazione. Ha infatti continuato così a raccontare, Antonio:

“Sono rientrato subito a casa e l’ho trovata all’ingresso con un manganello di legno in mano. Avevano cercato di entrare a casa mia ma avevano fatto rumore. Così mia moglie, non avendo sentito la porta, ha capito che non ero io ed ha acceso la luce giù per le scale. A quel punto hanno desistito dall’entrare perché c’era qualcuno sveglio”.

Imprenditore prende a bastonate banditi, conducendoli in fuga

Ancora, l’imprenditore racconta nel dettaglio come ha proseguito prima di scontrarsi definitivamente con i tre ladri. “Ho preso torcia e manganello e sono andato nel vicolo largo 80 centimetri. C’era il cancello aperto, ho illuminato la zona con la torcia e li ho visti: erano sul balcone di casa di mia cugina, dove erano già stati portando via circa 20mila euro di refurtiva. Hanno cercato di buttarmi roba addosso, mattoni, bottiglie di spumante, una damigiana di vino che avevano a portata di mano. Prima ho pensato a schivare e poi ho colpito. Mi gridavano: ‘ti ammazzo’, ‘che … vuoi? Vattene’. Ma quella era casa mia, loro dovevano andarsene”.

Tentano di investirlo, ma non si arrende: “non ci ho pensato due volte”

L’imprenditore ha continuato a colpire con il manganello insistentemente, fino a quando non si è rotto. Dunque si è fatto indietro per permettere ai tre banditi di uscire dal vicolo. E ha spiegato:

” Ho continuato a inseguirli e colpirli. Mia moglie ha iniziato ad urlare e chiedevamo aiuto, ormai non potevano agire più indisturbati. Sono saliti in macchina, un’Audi, e hanno provato ad investirmi. Io ho cercato di rompere il finestrino, in modo da lasciare un segno sull’auto e renderla più riconoscibile”.

Giovannelli spiega di non aver lontanamente pensato al pericolo in quel momento. E’ stato l’istinto ad avere la meglio. Non ha nemmeno provato poi così tanta paura:

” Siccome cercavano di entrare a casa mia, non ci ho pensato due volte. Da 20 anni sono guardiacaccia volontario, non mi metto paura facilmente”.

Il sistema di videosorveglianza di una casa vicina ha ripreso quanto è accaduto.

Ad oggi l’uomo confessa che non riuscirebbe a riconoscerli, dato che indossavano maglioni, berretti e dei passamontagna che li coprivano in volto, rendendoli dunque irriconoscibili. Nonostante sia conscio del fatto che sia stata una reazione impulsiva e scellerata, ammette che rifarebbe tutto quanto per poter proteggere la sua casa e la propria famiglia da ladri aggressori.

Su finale, racconta scherzando:

“Magari la prossima volta prenderò una mazza di ferro.”