Cartelle, con l’adesione alla definizione agevolata 2023 (Rottamazione quater) cosa succede alle vecchie rate della Rottamazione ter? Con la pubblicazione della nuova modalità di adesione alla tregua fiscale da parte dell’Agenzia delle entrate – Riscossione, mediante presentazione di relativa domanda entro il 30 aprile 2023, i contribuenti in ritardo con i pagamenti delle rate avranno la possibilità di beneficiare di molteplici vantaggi, tra i quali quello di includere i carichi già in essere nelle precedenti definizioni agevolate nel nuovo piano di rateizzazione, a prescindere dal fatto che lo stesso piano sia decaduto o meno. Lo spiega l’Agenzia delle entrate nelle Faq allegate alla nuova definizione agevolata, indicando varie situazioni che possono intercorrere tra il soggetto debitore e il Fisco. Peraltro, il nuovo piano di rateizzazione dei debiti fiscali comporta anche la sospensione di possibili azioni esecutive da parte della Riscossione nei confronti del contribuente.

Cartelle definizione agevolata rottamazione ter e quater: ecco perché conviene presentare domanda

Nel caso in cui, con la domanda di adesione alla definizione agevolata 2023 per il pagamento delle cartelle fiscali, siano ancora in essere precedenti rate risalenti alla Rottamazione ter, la legge consente di sospendere la rateizzazione in corso. Ovvero, una volta presentata la nuova istanza entro il 30 aprile 2023, le vecchie rate e i relativi obblighi di pagamento risultano sospesi fino alla scadenza della prima o dell’unica rata fissata al 31 luglio 2023. Alla stessa data, inoltre, le rateizzazioni in corso relative a debiti per i quali sia stata accolta la Rottamazione quater, sono automaticamente revocate. Infine, se la nuova domanda di definizione agevolata 2023 non dovesse essere accolta, si ripristina automaticamente il vecchio piano di rateizzazione, quello della Rottamazione ter. Da quanto spiega l’Agenzia delle entrate, dunque, nel nuovo piano di rateizzazione del 2023 possono essere incluse le rate già appartenenti ai piani di pagamento precedenti, senza considerare se vi siano delle cause di decadenza o meno dell’intero piano di rateizzazione.

Rottamazione quater, nuovo piano di pagamento delle rate e blocco azioni esecutive

Nel dettaglio, le cartelle rientranti nel vecchio piano della Rottamazione ter prevedevano il pagamento di quattro rate nel 2023, la prima delle quali nel prossimo mese di febbraio. Chi dovesse trovarsi in questa situazione, pertanto, potrà non pagare la rata di febbraio indicando tutto il debito residuo nei confronti del Fisco nella nuova domanda di adesione alla definizione agevolata da presentarsi entro il 30 aprile 2023. Questa operazione comporta per il debitore due vantaggi. Il primo, è un risparmio dei costi, considerando che nella Rottamazione quater vengono abbattuti gli interessi affidati all’agente di riscossione e l’aggio. Il secondo, invece, consiste nel maggiore lasso di tempo accordato al debitore fiscale per dilazionare le proprie rate da pagare. Infatti, sfruttando il nuovo piano che prevede fino a diciotto rate intervallate di tre mesi l’una dall’altra, chi si trova con rate arretrate con il Fisco avrà più tempo per mettersi in regola. Infine, sempre a vantaggio dei debitori, si ricorda che presentando la nuova domanda di definizione agevolata 2023 si blocca l’avvio di nuove azioni esecutive nei suoi confronti, evitando pignoramenti e preavvisi di fermi amministrativi di veicoli o di ipoteche.