Le ripercussioni dell’intera vicenda legata alla cattura di Matteo Messina Denaro si allargano anche alla sfera familiare, in particolare a quella di Andrea Bonafede: sul conto del geometra prestanome oggi indagato ha parlato alla stampa la compagna Rosa Leone, che annuncia la fine della loro relazione dopo quanto accaduto lunedì scorso.
Mi è esplosa una bomba in casa, ero convinta di conoscerlo
Rosa Leone, compagna di Andrea Bonafede
La compagna di Andrea Bonafede: “Con lui ho chiuso”
Rosa Leone racconta con le lacrime agli occhi la sua nuova vita. Lei, compagna di Andrea Bonafede, è una vittima indiretta della lunga scia di sangue e distruzione causata da Matteo Messina Denaro. Al suo attuale compagno sono risaliti immediatamente i Carabinieri e la Dda di Palermo, quanto hanno ritrovato la carta d’identità del capomafia con le generalità del geometra accusato di concorso in associazione mafiosa.
Al Corriere della Sera la donna, 45 anni di Castelvetrano, ha spiegato che tra loro c’era una relazione ormai profonda, che durava da oltre un decennio senza il vincolo del matrimonio. Bonafede era infatti stato sposato precedentemente. Ai microfoni dei cronisti Rosa Leone vuole chiarire una cosa su tutte: che il suo rapporto sentimentale con il 60enne è ufficialmente concluso, “sebbene io lo ami ancora tantissimo”.
Una doppia vita di cui la compagna non era assolutamente a conoscenza, almeno queste sono le sue parole. Un segreto d’amore, custodito con ammirevole determinazione e abilità per così tanto tempo. In momenti come questi è difficile trovare le parole, specialmente pensando a ciò che sarebbe potuto essere il loro futuro insieme. A una vecchiaia affrontata in sintonia, spazzata via dalle lacrime e dal dolore che rende tutto dubbioso e meno credibile, almeno agli occhi della donna.
Nella confessione c’è spazio anche per qualche dettaglio sui colloqui telefonici avvenuti tra i due conseguentemente all’apertura del vaso di Pandora. Bonafede ha provato a chiarirsi con Rosa Leone, spiegando di essere stato messo alle corde e di non aver avuto scelta. “Credo che anche io avrei agito così per paura”, commenta, ma la rottura è ormai insindacabile.
In conclusione, la donna teme ora che il suo nome possa essere associato a quello del boss proprio per la sua relazione con Bonafede: gli inquirenti le hanno sequestrato alcuni effetti personali ed è in programma un futuro interrogatorio. “Prevedo un inferno, per me ora è durissima”.