Arrestati due giovani spacciatori di 20 e 21 anni dai Carabinieri dell’aliquota operativa della compagnia di Pontecorvo e della stazione di Aquino, con la collaborazione del nucleo carabinieri cinofili di Roma di Santa Maria di Galeria con l’accusa di estorsione aggravata, rapina, vendita e cessione di sostanza stupefacente e lesioni personali per aver picchiato un giovane in seguito ad un debito di droga.

A finire agli arresti domiciliari sono stati due giovani: Luigi Magliulo e Lorenzo Marsella (detto Loris).

Le indagini dei carabinieri, diretti dal capitano Bartolo Taglietti e dal tenente Giovanni Fava, iniziano nella seconda decade del mese di Novembre, dopo che un giovane del comprensorio, all’ennesima aggressione subita, decide si sporgere denuncia presso la stazione dei carabinieri di Aquino, dinanzi al luogotenente Sergio Parrillo.

Gli investigatori si sono quindi messi subito sulle tracce dei ragazzi e le indagini di queste settimane hanno consentito di accertare che i due, in più occasioni, avrebbero percosso la vittima, procurandogli anche delle lesioni, per costringerla a versare una somma di denaro, pari a 10 mila euro, quale corrispettivo della fornitura di droga.

Aquino arrestati due spacciatori: la denuncia

Il ragazzo che ha trovato la forza e il coraggio di denunciare ha raccontato le continue vessazioni: di recente i due spacciatori lo avevano rintracciato per strada e percosso violentemente, tanto da costringerlo a scappare dalla brutale aggressione e a trovare riparo presso una abitazione di fortuna dalla quale, il proprietario, allarmato per quanto accaduto, aveva chiamato i militari della stazione di Aquino, subito intervenuti sul posto.

All’arrivo della pattuglia, però, gli aggressori si erano già dileguati ma, dalle prime indicazioni ricevute, i militari sono riusciti a rintracciare, nella stessa sera, uno dei presunti aguzzini, trovato a bordo della vettura segnalata dalla vittima ed utilizzata nel corso del raid punitivo.

Gli accertamenti seguiti a questo episodio, accompagnati dalla denuncia del giovane, hanno quindi consentito di trovare una serie di altri riscontri che hanno permesso al Gip di Cassino Domenico Di Croce di emettere il provvedimento cautelare su richiesta del pm Alfredo Mattei che ha coordinato le indagini.

Il problema della malamovida

Non solo aggressioni. La vittima ha raccontato di aver subito anche una rapina, più nello specifico i due gli avevano portato via il suo smartphone.

A conferma della pericolosità da parte del gruppo, come sostenuto dagli investigatori, è emerso, nel corso delle indagini, che uno dei giovani indagati, nel corso delle festività natalizie, in un locale si era reso responsabile di una lite con altri ragazzi nel corso della quale, avendo avuto probabilmente la peggio, aveva effettuato una chiamata ad un proprio familiare paventando, a quest’ultimo, per la discussione poco prima avuta, l’uso di armi da fuoco.

Da tale indagine emerge dunque il fenomeno della movida violenta di Cassino e degli altri paesi limitrofi, che più volte è balzata alle cronache con aggressioni e liti: alcuni giovani, provenienti dai vari paesi del comprensorio, approfittando del cosiddetto effetto branco, si riuniscono, e, per futili motivi, danno vita a veri e propri atti di violenza.

Per questo motivo l’operazione che ha portato agli arresti domiciliari dei due giovani, entrambi incensurati, e all’obbligo anche di presentazione alla polizia giudiziaria per un terzo soggetto, un quarantenne con precedenti, mira, tra le altre cose, anche a dare una risposta per arginare quel fenomeno violento che stava prendendo piede e che è stato oggetto di fortissima attenzione sia da parte della procura della Repubblica sia da parte dei carabinieri delle Compagnie di Pontecorvo e Cassino, che già avevano predisposto, su indicazione del Comando Provinciale di Frosinone, una intensificazione di specifici servizi di prevenzione e controllo del territorio, soprattutto nelle serate maggiormente a rischio.