A Genova un commerciante ambulante sale sul Ponte Monumentale e minaccia il suicidio per la confisca del suo furgone.

La vicenda è accaduta durante la notte tra Venerdì 20 e Sabato 21 Gennaio 2023. L’uomo poco dopo la mezzanotte ha varcato le protezioni del Ponte Monumentale nel pieno centro del capoluogo ligure e ha minacciato le autorità e le forze dell’ordine di gettarsi sulla strada di Via XX Settembre sottostante.

La persona è stata immediatamente identificata dagli agenti accorsi sul luogo del tentativo di suicidio: si tratta di Pino Mamone, commerciante ambulante, già noto per ripetute minacce di suicidio dallo stesso ponte di Genova.

L’uomo, che ha un’attività di vendita di street food ed è soprannominato il “re dei panini”, protesta contro il sequestro amministrativo del suo furgoncino avvenuto alcuni giorni fa. Ciò infatti non gli permette di mettere in commercio i suoi prodotti alimentari e quindi di non riuscire ad ottenere entrate finanziarie per il suo sostentamento e quello della sua famiglia.

Da anni ormai la burocrazia gli impedisce la regolare attività di venditore ambulante e già in passato l’uomo aveva minacciato di lanciarsi nel vuoto salendo sul Ponte Monumentale se chi di dovere non avesse adempiuto alle sue richieste.

Il commerciante si è posizionato in bilico su un cornicione sotto il maestoso arco in attesa di avanzare le proprie richieste. Sul posto sono intervenuti subito gli agenti di Polizia locale, i Carabinieri, il personale dei Vigili del Fuoco e alcune unità di soccorso del 118. I pompieri hanno cercato di predisporre ogni contromisura di sicurezza ad un eventuale caduta, volontaria o meno, dell’uomo abbarbicato sulla struttura.

La strada sottostante, carrabile in entrambi i sensi di marcia, è stata prontamente chiusa al traffico e tutta la zona è stata interdetta alla circolazione sia pedonale che su qualsiasi mezzo. A tal fine anche le linee di trasporto pubblico sono state deviate su percorsi alternativi. I Vigili del Fuoco hanno quindi potuto collocare una struttura gonfiabile in prossimità dell’uomo per impedire il possibile impatto al suolo.

Genova commerciante minaccia suicidio: salvato dall’intervento del sindaco

L’uomo fermo nel suo intento non ha ceduto al freddo della notte ed è rimasto per circa otto ore nella stessa posizione invocando un confronto diretto con il sindaco Marco Bucci.

Il primo cittadino intervenuto sul posto ha quindi parlato direttamente con il commerciante promettendogli un incontro nel suo ufficio lunedì mattina. L’ambulante avrebbe spiegato la situazione al sindaco, supplicandolo di trovare una soluzione affinché possa proseguire la sua attività commerciale.

“Voglio solo lavorare, non sono pazzo e non ho mai infranto la legge. Ho la licenza, ma se mi sposto devo chiudere le bombole del gas. In cinque anni ho subito quattro sequestri”.

Bucci ha promesso di muoversi in prima persona per risolvere la vicenda. A questo punto l’uomo si è deciso ad abbandonare il luogo di protesta: i Vigili del Fuoco lo hanno imbragato e prelevato con l’autoscala, per poi consegnarlo alle cure dei sanitari del 118. Il commerciante è stato dunque trasferito in ospedale per accertamenti.

Via XX Settembre è stata riaperta poco dopo le ore 9:00 e la circolazione è tornata subito regolare.

Reiterate proteste nel corso degli anni

Pino Mamone ormai da anni cerca un lieto fine per il vizio burocratico che gli impedisce la regolare attività itinerante.

Nel 2019 e ancor prima nel 2015 l’uomo aveva protestato nello stesso modo per ottenere una risoluzione positiva del fermo amministrativo.

Nel 2015 l’ambulante aveva richiesto un colloquio con l’allora assessore Elena Fiorini e aveva presto rinunciato alle velleità di suicidio.

Tuttavia la pratica amministrativa non aveva avuto esito positivo: quattro anni dopo il mezzo era stato nuovamente sequestrato e l’uomo aveva cercato di difendere le proprie ragioni appollaiandosi ancora sul ponte.

In questa circostanza era stato sempre il Sindaco Bucci ad intervenire e a convincere l’uomo a desistere dal tentativo di suicidio con la promessa che sarebbero stati eseguiti dei controlli e se il blocco del mezzo fosse stato irregolare sarebbe stato rimborsato. Anche in quel caso la pratica non si è risolta e l’uomo ieri notte ha deciso di tornare a protestare.