È possibile istallare dei pannelli fotovoltaici senza permessi o autorizzazioni? Si, ma con delle particolarità sul kilowattora e una diversa applicazione della norma per gli edifici storici.
Il legislatore per rafforzare il concetto di abbattimento dei costi nella fornitura della luce, permette di passare al Fotovoltaico.
Si tratta di una disposizione normativa contenuta nel “Decreto Energia”, successivamente modificato nella Legge n. 34/2022.
Pannelli fotovoltaici 2023: le istruzioni per l’edilizia pubblica
Per favorire l’offerta del fotovoltaico sul mercato è stata alleggerita la prassi burocratica. Ad oggi, i cittadini che intendono realizzare degli interventi per la messa in opera di un impianto fotovoltaico, grazie alle nuove disposizioni normative, sicuramente hanno meno grattacapi e meno spese extra.
Tuttavia, resta la comunicazione dell’istallazione dell’impianto fotovoltaico al gestore della fornitura elettrica.
Per un motivo molto semplice, producendo una quantità di energia maggiore, rispetto all’utilizzo, la parte in esubero viene canalizzata verso la rete, senza ricevere un compenso economico per l’energia prodotta e messa a disposizione del gestore.
In altre parole, l’energia prodotta dal privato e immagazzinata nella rete, non rappresenta un valido motivo di erogazione di un contributo di denaro.
Quanti kW posso installare senza permesso o autorizzazioni?
La procedura è stata completamente facile, snellita e accessibile dai cittadini.
Infatti, con le vecchie disposizioni normative, coloro che istallavano pannelli fotovoltaici sul balcone di casa o tetto della propria abitazione fino a 50 kW, dovevano dichiarare gli interventi realizzati al Comune di residenza, al proprio gestore di fornitura elettrica e all’Agenzia delle Entrate, attraverso il modello unico regolamentato dal D. Lgs. N. 191/2021.
Ad oggi, tutti coloro che intendono realizzare un impianto fotovoltaico, acquistando pannelli solari, per collocarli sul tetto di casa fino a 200 kW, non devono presentare alcun infasciamento, perché tale opera rientra nell’edilizia libera.
Quali permessi servono per impianto fotovoltaico?
Il Ministro degli Affari Regionali in concomitanza con il Ministro per la Transazione Ecologia, ha raggiunto un accordo che prevede l’ampliamento delle disposizioni normative contenute nell’articolo 10 del D.L. n. 17/2022.
L’estensione della norma porta in grembo una rivoluzione in materia d’impianti fotovoltaici. Infatti, tutti coloro che intendono realizzare questa tipologia d’interventi devono presentare un modello unico “rinforzato”.
Una procedura che permette di attivare una modalità prettamente telematica, così facendo è stata smantellata la parte burocratica legata alla gestione della comunicazione tra gestore di rete, Gse e Comune di appartenenza.
In questo modo, il cittadino dovrà solo procedere alla stesura di un modulo per richiedere l’istallazione dei pannelli fotovoltaici, ma anche il potenziamento e modifiche.
In altre parole, è stata snellita tutta la parte connessa ai “lavori semplici”, per cui si richiede il trasferimento e ritiro dell’energia al Gse.
È il gestore di rete che riceve la richiesta dal contribuente, per l’istallazione di un impianto fotovoltaico, che procede al controllo attivando la procedura necessaria per connettere l’impianto in via automatica.
Fotovoltaico senza autorizzazione paesaggistica
L’aspetto interessate della norma riguarda la possibilità di avviare dei lavori di realizzazione d’impianti fotovoltaici nei centri storici, senza permessi o autorizzazioni, ma con delle limitazioni.
La procedura resta la medesima, quindi con l’invio del modello unico, ma con delle restrizioni.
Infatti, viene richiesta che la messa d’opera dei pannelli solari non sia esposta al pubblico, quindi integrate nelle coperture e particolarmente non distinguibili.
Un discorso esteso sia per i luoghi pubblici esterni all’edificio, per cui si richiede l’istallazione dell’impianto, che dei punti panoramici.
La procedura non riguarda direttamente gli immobili di maggior pregio o rilievo storico, per cui sarà necessario richiedere il premesso dell’Amministrazione comunale.
In conclusione, ricordiamo che per gli interventi sugli immobili è disponibile il Superbonus nella misura del 110 per cento, per coloro che hanno realizzato interventi di ristrutturazione fino a settembre 2022. Inoltre, il governo italiano ha provveduto a differire la misura fino a marzo 2023.
Non sono stati esclusi dal contesto agevolativo fiscale, coloro hanno o intendono iniziare interventi di ristrutturazione nel 2023. In questo caso, il Superbonus viene rilasciato nella misura del 90 per cento, con lavori conclusi entro la data del 31 dicembre 2023.
Infine, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico fino a 200 kW occorre compilare solo un modulo unico, secondo le disposizioni normative contenute nel “decreto bollette”, dl 17/2022, Art. 9.