Milano, materasso in fiamme nel carcere Beccaria. E’ di tre agenti della Polizia penitenziaria intossicati il bilancio del rogo causato da un materasso bruciato nell’Istituto minorile Beccaria di Milano. Dalle prime ricostruzioni le fiamme sarebbero partite poco dopo la mezzanotte all’interno di una cella del penitenziario, ma non è ancora del tutto chiara la dinamica dell’episodio. In particolare, sarà necessario capire se si è trattato di un incidente o di un gesto intenzionale. Anche perché i Vigili del Fuoco, intervenuti con l’autoscala e quattro mezzi, hanno riferito che gli agenti della penitenziaria presentavano anche delle contusioni. Si trovano ora in ospedale per ricevere le cure necessaria, ma le loro condizioni non sarebbe gravi.
Milano, materasso in fiamme in carcere: è lo stesso dell’evasione di Natale
Una vicenda la cui dinamica è ancora tutta da chiarire, ma che riaccende i riflettori sulle condizioni di vita dei detenuti nelle celle. Meno di un mese fa, il giorno di Natale, l’Istituto minorile Beccaria di Milano era finito sulle prime pagine per l’evasione di sette detenuti. In quell’occasione i ragazzi avevano distratto una guardia durante l’ora d’aria e si erano calati fuori dal muro di cinta con dei lenzuoli legati insieme. Contestualmente si era anche generata una rivolta nelle celle, e anche il quel caso erano stati bruciati dei materassi. Come stanotte, alcuni agenti erano stati trasportati in ospedale.
Sovraffollamento e carenza di personale
In occasione dell’evasione di Natale, da più parti erano state denunciate le problematiche condizioni dell’Istituto, tra sovraffollamento e carenza di personale. A dicembre erano 46 i ragazzi ospitati all’interno della struttura, che prevede però una capienza massima di 31 persone. Al contrario, educatori e agenti sono sottodimensionati nell’organico: manca così non solo il controllore, ma anche chi dovrebbe preparare il percorso di reinserimento dei giovani detenuti. C’è poi il problema della struttura, molti giornali in occasione dell’evasione avevano evidenziato come i lavori di ristrutturazione dell’Istituto vadano avanti ormai da molti anni, senza che si arrivi a una conclusione.