ZELESNKY RAMSTEIN- Nella giornata di ieri, venerdì 20 gennaio 2023, c’è stata una riunione a Ramstein, in Germania, del Gruppo di Contatto per la difesa dell’ucraina (Ukraine Defense Contact Group). Ben 50 Paesi, tra alleati Nato e altri partner, hanno discusso di un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, in vista della probabile offensiva russa in primavera. Un gruppo di nove Paesi europei – Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia – ha emesso un comunicato congiunto in cui danno disposizione all’Ucraina della fornitura di mezzi pesanti, inclusi i carri armati. Il Paese più scettico, la Germania. Quest’ultima ha negato il permesso di esportare i suoi tank Leopard 2, almeno fino a quando gli Stati Uniti non invieranno i loro Abrams.
Guerra Ucraina Russia Zelesnky Ramstein, tra sicurezze e dubbi
Dopo il vertice sugli aiuti all’Ucraina, il Presidente Volodymyr Zelesnky ha dichiarato su Telegram: “In generale, possiamo concludere che il Ramstein di oggi rafforzerà la nostra resilienza. I partner hanno un atteggiamento di principio: sosterranno l’Ucraina quanto necessario per la nostra vittoria. Dovremo ancora lottare per la fornitura di carri armati moderni, ma ogni giorno rendiamo più evidente che non c’è alternativa al fatto che deve essere presa una decisione sui carri armati“. E su Vladimir Putin ha detto: “Non capisco bene con chi parlare e di cosa. Non sono sicuro che il Presidente russo sia davvero lui“. A tali affermazioni ha fatto seguito la replica del Cremlino: “Preferirebbe che non esistesse né la Russia né Putin, ma entrambi sono per lui un grosso problema“.
Ramstein, Guido Crosetto tra rassicurazione e speranza
Nel corso della riunione di Ramstein, il Ministro della Difesa della Repubblica Italiana Guido Crosetto ha ricordato che i russi hanno formato oltre 300 mila nuove reclute: “Ogni giorno è importante per risolvere la crisi in atto. Ci aspettiamo nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra che andranno ad aggiungersi a quelli missilistici portati dalla Russia in quest’ultimo periodo“.
I pro e contro sulla fornitura di carri armati Leopard secondo Boris Pistorius
Washington ha autorizzato l’invio di altri 2,5 miliardi di dollari di armi a Kiev, tra cui 90 corazzati Stryker e 59 veicoli Bradley. A riguardo si è espresso il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius: “Abbiamo discusso anche della possibile fornitura di carri armati Leopard. A essere onesto devo dire che su questo tema non c’è unità. Questa voce che sta girando secondo cui la coalizione avrebbe deciso e la Germania starebbe ostacolando la decisione è falsa. Ci sono molti membri della coalizione che dicono di condividere quanto ho detto oggi anche io, ossia che ci sono validi motivi per fornire i Leopard, ma altrettanti validi motivi per non fornirli. E data la situazione e il fatto che questa guerra va avanti ormai da quasi un anno, dobbiamo valutare attentamente sia i pro che i contro“.
