ARGENTINA TERREMOTO – Una forte scossa di terremoto ha investito l’Argentina nella serata di ieri venerdì 20 gennaio 2023: magnitudo 6.6. Stando ai primi dati preliminari che ci giungono, il sussulto è avvenuto alle ore 23.09 italiane e alle ore 19.03 del pomeriggio locale.
L’epicentro riguarda la cittadina Campo Gallo, di 5 mila abitanti e Tintina, di 4 mila abitanti, nella provincia di Santiago del Estero, nel nord del Paese, nelle vicinanze del confine con il Paraguay.
Il sisma è profondo 596 km.
Argentina terremoto con epicentro a Campo Gallo, lo riporta INGV
Il report di INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha riportato come zona colpita Santiago del Estero. Il terremoto è stato registrato nella sala sismica INGV di Roma.
Le coordinate geografiche del terremoto
La localizzazione del terremoto è concentrata nelle seguenti coordinate geografiche: -26.7150 (latitudine) e -63.2130 (longitudine).
José Ribeiro, ricercatore di sismologia storia di SSA (Seismological Society of America), ha pubblicato un post su Twitter, dove ha riportato le aree in cui il terremoto è stato avvertito, ovvero Tacna (Perù), Asunción e Santiago del Cile.
Al momento non sono segnalati danni a cose o persone da autorità e media locali.
In mattinata era stata registrata, intorno alle ore 12.31, ore italiane del 20 gennaio (ore 7.31 locali), a Guadalupa nei Caraibi, un terremoto di magnitudo di 6.2 della profondità di 167 km.
Altre zone in cui la scossa è stata avvertita sono Martinica, Antigua, Montserrat, Saint Kitts e Nevis.
Su Twitter, il Ministro dell’interno e d’oltremare della Repubblica francese, Gérald Moussa Darmanin, ha scritto: “Un terremoto di magnitudo 6.2 si è verificato vicino alla Guadalupa, senza rischio di tsunami. In questa fase, non sono stati registrati danni i rilievo. Grazie ai servizi di emergenza per la loro reattività“.
Scossa di terremoto in Argentina, nessun danno
Nonostante l’elevata magnitudo che ha colpito il Nord dell’Argentina, a circa 24 km dalla cittadina di Campo Gallo, il terremoto non ha creato né danni in superficie né vittime. Questo perché il suo ipocentro era localizzato a circa 600 km di profondità, almeno secondo le prime analisi effettuate dall’USGS.
Trovandosi lungo la cosiddetta “Cintura di fuoco del Pacifico“, l’Argentina, così come buona parte del Sudamerica, è soggetta a frequenti fenomeno vulcanici e sismici. In questa area si verifica la subduzione della placca di Nasca, al di sotto di quella Sudamericana.
Se, fortunatamente, il sisma non ha provocato nessun danno, è perché, la profondità dell’ipocentro fa sì che la maggior parte dell’energia venga dissipata prima di raggiungere la superficie, non creando particolari danneggiamenti.
Un’altra nazione sottoposta a frequenti attività sismiche a causa della sua posizione sull'”Anello di fuoco” del Pacifico, dove le placche tettoniche si scontrano è l’Indonesia. Solo tre giorni fa, una scossa di magnitudo 7.0 si è abbattuta sulla parte orientale dell’Indonesia, vicino le Isole Molucche. Lo ha riportato l’Istituto Geofisico Statunitense USGS.
La Terra sta tremando ormai da qualche settimana, e la sismologa Tanja Pejic ha descritto il fenomeno come “piuttosto significativo. È del tutto possibile che vedremo scosse di assestamento di magnitudo di forse cinque o più che potrebbero ancora essere avvertite, anche se sospetto che non sarebbero state avvertite così ampiamente come il terremoto di magnitudine 7.6“. La Pejic ci ha tenuto inoltre, a ricordare che chiunque venga colpito da terremoto dovrebbe cadere a terra, coprirsi la testa con le mani, strisciare sotto un riparo, come un tavolo, e resistere fino a quando il tremito non si ferma.
Il Joint Australian Tsunami Warning Center ha valutato che non vi è alcuna minaccia di tsunami per la terraferma, le isole o i territori australiani.