Offerte di lavoro, le imprese sono alla ricerca di candidati laureati: è quanto emerge dall’Osservatorio Excelsior di Anpal e Unioncamere in base al quale le difficoltà di reperire laureati riguarda sia gli alti profili sanitari che i percorsi di studi Stem, cioè titoli scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici. Nel 2022 le imprese avevano preventivato assunzioni di laureati per 782.720 posti, oltre il 15% delle immissioni preventivate per tutto l’anno. Ma, a fronte di questa richiesta, mancano i “profili ideali” anche tra chi ha concluso gli studi universitari. Non mancano i buchi anche nell’insegnamento e nella formazione, mentre le professioni mediche e odontoiatriche rappresentano quelle di più difficile reperimento: il 68,7% delle opportunità di lavoro rimane deserto. Minori difficoltà si riscontrano nella ricerca di profili di tipo politico-sociale, economico, umanistico, filosofico, storico e artistico.
Offerte di lavoro, perché le imprese non riescono a trovare i profili ideali?
Le imprese impiegano, mediamente, quattro o cinque mese per coprire le offerte di lavoro che rimangono deserte. La mancanza dei candidati ideali, anche tra i candidati, deriva essenzialmente da due situazioni: la prima è che i candidati non si presentino al colloquio, soprattutto per lavori rientranti nelle discipline Stem; la seconda riguarda invece le competenze e le professionalità, giudicate non all’altezza dagli esaminatori. Entrambe le ragioni fanno in modo che, mediamente, anche tra i laureati un posto di lavoro su due (il 47,3%) faccia fatica a essere occupato. Il dato è ancora più preoccupante a fronte della maggiore richiesta delle imprese di candidati laureati: nell’anno scorso erano previsti in totale oltre 5,2 milioni di nuovi ingressi nel mercato del lavoro, l’11,6% in più rispetto al 2021 ma, parallelamente, è in aumento di 8 punti percentuali rispetto all’anno prima il mismatch, pari al 40% di media, tra le offerte di lavoro provenienti dalle imprese e i profili giusti che possano occupare i posti a disposizione.
Laureati, quali sono i profili più ricercati dalle imprese e con più opportunità di impiego
L’indagine Excelsior di Anpal e Unioncamere classifica le professioni e le competenze per le quali le imprese fanno più fatica a reperire i profili ricercati. Oltre ai medici e agli odontoiatri, si fa fatica a trovare personale sanitario e paramedico per il 64,9% delle offerte di lavoro. Per questa professione, nel 2022 le imprese contano di assumere 76.480 unità. Alle spalle delle professioni sanitarie, le imprese faticano a trovare ingegneri elettronici e dell’informazione (60,90%), laureati in Scienze matematiche, Fisica e Informatica (60%), in Chimica e Farmaceutica (57,6%), ancora ingegneri industriali (56%), ingegneri civili e architetti (49%) e gli altri indirizzi di ingegneria (47,4%). Le professioni legate all’insegnamento e alla formazione sono al di sotto della media di tutti i laureati nelle difficoltà di ricerca (il 45,7% rispetto al 47,3%), mentre i laureati in Lingua lasciano vacanti il 42,10% dei posti di traduttori e interpreti. Le professioni con meno problemi per chi offre lavoro sono quelle dei laureati in materie giuridiche (39,2%), economiche (36%), politico-sociali (33,8%) e, soprattutto, umanistiche, filosofiche, storiche e artistiche che lasciano deserti appena un posto su cinque (il 20,7%). Tra le maggiori opportunità di lavoro, le imprese cercano soprattutto i laureati in materie economiche (206.640 offerte di lavoro nel 2022), insegnamento e formazione (106.040) e vari indirizzi di Ingegneria e delle altre materie Stem, tutti tra le 50.000 e le 60.000 richieste all’anno.