Bonus 200 euro, integrato di 150 euro per i redditi entro i 20.000 euro, cosa fare se la domanda è stata respinta? L’Inps ha chiarito nella giornata di ieri che è possibile presentare domanda di riesame dell’istanza. In particolare, i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alla Gestione separata Inps che avevano presentato domanda delle due indennità entro lo scorso 30 novembre, hanno la possibilità di fare domanda di riesame entro specifici limiti di tempo e seguendo la procedura indicata dall’Istituto previdenziale. La misura alla quale fa riferimento l’Inps è l’indennità di 200 euro per i redditi fino a 35.000 euro prevista dal decreto “Aiuti” (decreto legge numero 50 del 2022), integrata dai 150 euro per i redditi entro i 20.000 euro in base a quanto disposto dal decreto legge 144 del 2022.
Bonus 200 euro domanda respinta: scadenza riesame Inps 90 giorni
Le modalità per la presentazione della domanda del riesame per ottenere i due bonus sono previste dalla circolare Inps numero 317 del 19 gennaio 2023. In base alla normativa, possono presentare domanda per il bonus i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alla Gestione separata Inps, o alle gestioni speciali e i pescatori autonomi. La domanda di riesame deve essere presentata nel termine di 90 giorni a partire da ieri, 19 gennaio, oppure entro la stessa scadenza partendo da giorno in cui si sia venuti a conoscenza del rigetto della domanda, nel caso sia successiva. Per la presentazione dell’istanza è necessario accedere alla stessa sezione del sito Inps dalla quale sia stata inoltrata la domanda del bonus. Pertanto, la sezione alla quale collegarsi è “Indennità una tantum 200 euro”. La domanda non accolta si trova in stato “respinta” e, affianco, è presente il tasto “Chiedi riesame”. È inoltre importante verificare la causa per la quale l’Inps abbia respinto la domanda: a tal proposito, nella comunicazione stessa, si può prendere visione di una serie di casistiche di non accettazione dell’istanza stessa.
Cosa controllare nell’istanza inviata all’Inps di indennità?
Per la gran mole di lavoro relativa alle domande di bonus, l’Istituto previdenziale chiede, dunque, di verificare che la domanda sia stata respinta per una giusta causa prima di inviare la domanda di riesame. A tal proposito, è importante verificare i requisiti e i limiti reddituali, ovvero aver percepito un reddito complessivo nel periodo d’imposta dell’anno 2021 entro i 35.000 euro e non superiore a 20.000 euro nel caso in cui il lavoratore autonomo abbia presentato anche la domanda dell’indennità di 150 euro; l’iscrizione alla gestione autonoma che deve essere attiva alla data di entrata in vigore del decreto “Aiuti”, ovvero al 18 maggio 2022; alla stessa data, il richiedente deve essere titolare di partita Iva; dimostrare di avere “attiva” la partita Iva mediante almeno un versamento contributivo effettuato nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 18 maggio 2022; infine, non percepire trattamenti di pensione alla data di entrata in vigore del decreto “Aiuti”.