Vatican Girl recensione di una storia vera che si sedimenta negli spettatori delle piattaforme col tempo. Grande successo appena uscita su Netflix ma ancor più grande successo nei mesi successivi, dopo che il passaparola tra gli utenti ha saputo fare il suo effetto e dare lustro a questo titolo. Correvano gli anni ottanta quando si definiva l’attuale assetto geopolitico mondiale, tra attentati, proteste e qualche sparizione di troppo. Un decennio intriso di intrighi, complotti e situazioni avvolte dal mistero che probabilmente rimarranno tali per sempre. Tra queste una delle più oscure è il caso di Emanuela Orlandi. Senza soluzione ufficiale, torna a far accendere i riflettori su di sé grazie al lavoro serio di Andrea Purgatori che ne cura la regia. Ecco cosa ne dicono i critici di settore.

Vatican Girl recensione, la storia di partenza

La sparizione di Emanuela Orlandi angosciò l’Italia intera per molto tempo. Ecco come la riportano i libri di storia moderna:

“La quindicenne cittadina dello Stato Pontificio svanì nel nulla nel giugno del 1983, sollevando un clamore mediatico che però non aiutò a ritrovarla. Numerose sono state le piste seguite negli anni: da quella dello spionaggio internazionale (in relazione alla detenzione di Ali Acga), a quella legata alle trame interne al Vaticano sulla vicenda delle lotte intestine per potere e soldi, fino a quella focalizzata sulla criminalità comune e sui maniaci sessuali.”

La produzione internazionale

La serie su Emanuela Orlandi è stata curata dal giornalista Andrea Purgatori che voleva raccontare dettagli non sempre sufficientemente riportati dai mezzi di stampa di allora. Con il supporto di esperti di rapimenti, di giornalisti stranieri, di personaggi coinvolti direttamente nella vicenda, di criminali di spicco e dei familiari della ragazza, Vatican Girl ricompone i pezzi della vicenda in modo piuttosto preciso e asettico. Ecco come ne elogia l’architettura La Tana del Cobra:

“Rispetto a molte produzioni moderne, finalmente viene proposto un documentario di stampo tradizionale e dall’approccio giornalistico. Il risultato finale è sicuramente validissimo, ma il lavoro di Andrea Purgatori e del suo gruppo non è esente da un certa parzialità di fondo che si intravede sul finire della serie. Vatican Girl infatti compie un ottimo lavoro nell’analizzare le varie ipotesi formulate in questi quarant’anni, fornendo il suo contributo nel tentare di demolirne qualcuna meno attendibile, ma al tempo stesso sembra voler indirizzare il pensiero dello spettatore verso una specifica teoria, certamente inquietante e possibile. Un documentario completamente imparziale dovrebbe mettere sullo stesso piano tutte le tesi che non sono mai state sconfessate; e questo Vatican Girl non lo fa sempre.”

Vatican Girl recensione: i pregi

Se la recensione di Vatican Girl è generalmente positiva nelle principali testate di cinema e in quelle indipendenti, esiste un fil rouge di quelli che sono i suoi “pezzi pregiati”:

  • realizzato con cura
  • attento ai dettagli della narrazione
  • capace di rimettere al centro dei riflettori una vicenda sulla quale il Vaticano è stato accusato di voler gettare l’ombra dell’oblio

Snodi chiave per un titolo che si appresta a rimanere nell’immaginario collettivo come “Sanpa” e che ha già avuto la forza, a distanza di quarant’anni, di riaccendere la voglia di indagare sulla sorte di Emanuela Orlandi. Dopo la morte di Benedetto XVI, Papa Francesco ha fatto ufficialmente riaprire le indagini. Così scrivevamo in un nostro articolo:

“Secondo quanto riportato dall’Adnkronos, al vaglio degli inquirenti finiranno nuovamente fascicoli, documenti, segnalazioni, informative e testimonianze. Si preannuncia un lavoro lungo e complesso, con l’obiettivo di non lasciare nulla al caso e di dissipare le ombre che tutt’oggi circondano la vicenda. Si ripartirà dai dati processualmente acquisiti, si seguiranno nuove piste e vecchie indicazioni all’epoca non troppo approfondite: si cercherà di tornare indietro a quel pomeriggio del 22 giugno 1983, quando la 15enne Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente vaticano, svanì nel nulla senza mai più essere ritrovata.”