Femminicidio Trani: emergono nuovi dettagli. Secondo i risultati dell’esame autoptico disposto sui corpi, sarebbe stato proprio un caso di omicidio-suicidio, quello che qualche giorno fa aveva sconvolto la cittadina pugliese, dove i corpi di Teresa Di Tondo e del marito, Massimo Petrelli, erano stati rinvenuti privi di vita, uno all’interno dell’abitazione, l’altro all’esterno, impiccato a un albero. Da subito gli inquirenti avevano ipotizzato che l’uomo, un 52enne, avesse ucciso la donna prima di togliersi la vita a sua volta. Ora dovranno accertare l’ora e le esatte dinamiche del delitto. È stato proclamato, intanto, in concomitanza con lo svolgimento dei funerali della vittima, il lutto cittadino. A piangere la dolorosa perdita, soprattutto la figlia 17enne della donna, stravolta da quanto accaduto.

Femminicidio Trani: confermata l’ipotesi di omicidio-suicidio

Gli inquirenti, giunti sul posto subito dopo il ritrovamento, avvenuto nella tarda serata di domenica 15 gennaio nella villetta di campagna dove la coppia viveva, avevano subito ipotizzato che potesse essersi trattato di un caso di omicidio-suicidio. Il corpo di Teresa Di Tondo, 44 anni, era stato rinvenuto all’ingresso della casa, mentre quello del marito, Massimo Petrelli, 52 anni, all’esterno, impiccato con una corda a un albero. I risultati dell’esame autoptico effettuato sulle salme dal medico Davide Ferorelli dell’Istituto di Medicina legale del Policlino di Bari avrebbero ora confermato questa pista. Sembra che l’uomo, impiegato in una ditta di lavorazione dei marmi, abbia ucciso la moglie a coltellate prima di decidere di togliersi la vita a sua volta. Numerosi i colpi inferti alla vittima, che sarebbe morta, seconda la ricostruzione, poco dopo essere stata ferita. Serviranno le indagini, comunque, microscopiche e istologiche, a chiarire le esatte dinamiche del delitto e ad accertare l’ora del decesso di ciascuno, mentre l’arma usata dal killer sarebbe già stata trovata: si tratterebbe di un coltello da cucina.

Resta ignota, al momento, anche la motivazione dell’estremo gesto; fondamentali, in questo senso, saranno le testimonianze di vicini e conoscenti, che serviranno anche ad escludere che possano esserci stati dei precedenti di violenza. Il Sindaco di Trani, Andrea Bottaro, ha intanto proclamato il lutto cittadino in concomitanza con lo svolgimento delle esequie della donna – che lavorava come educatrice per una cooperativa di assistenza sociale -, previste per domani, sabato 21 gennaio, alle ore 16, nella Chiesa di San Magno. “Il tragico evento luttuoso che si è consumato in città domenica scorsa – si legge in una nota di Palazzo di città – ha scosso profondamente la comunità cittadina” e il Sindaco ha “ritenuto di condividere i sentimenti di profonda commozione e sentita partecipazione al lutto che ha colpito i familiari coinvolti nell’episodio luttuoso”. Resterà quindi a mezz’asta la bandiera della città, durante i funerali di Teresa ed è stato chiesto che “siano sospese le attività e le iniziative che contrastino con il sentimento di partecipazione al lutto cittadino confidando sulla più ampia partecipazione della cittadinanza a sostegno e conforto dei familiari colpiti dal lutto”.

Il dolore della figlia adolescente: “Nessuno merita un trattamento simile”

A piangere la dolorosa perdita, soprattutto la figlia adolescente della coppia, che al momento dei fatti non era in casa e che negli scorsi giorni ha deciso di pubblicare sui social una lettera dedicata alla madre scomparsa. “Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato”, ha scritto la 17enne, straziata da quanto accaduto. “Ti chiedo solo di darmi la forza di andare avanti”, è il suo appello rivolto a Teresa. “Tu soltanto mi bastavi. La mia rabbia è così tanta […]. Non posso spiegarmi tutto questo e non me lo spiegherò mai”.