Rami Malek specializzato in biopic, dopo aver interpretato il frontman dei Queen Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, sarà il pioniere del cinema Buster Keaton in una miniserie prodotta dal regista di The Batman Matt Reeves.
Rami Malek vestirà i panni della leggenda del cinema muto Buster Keaton prodotta dal regista di The Batman Matt Reeves
Rami Malek sarà Buster Keaton per una miniserie dedicata al celebre artista del vaudeville divenuto una vera e propria leggenda del cinema muto. Il progetto sarà sviluppato dalla Warner Bros. e vedrà al timone nelle vesti di produttore il regista di The Batman Matt Reeves che, forse, si siederà anche dietro la macchina da presa per dirigerne gli episodi.
Ted Cohen, per tre volte vincitore agli Emmy Awards per il suo lavoro nella sitcom Friends e nella serie tv Succession, è in trattative per scrivere la sceneggiatura del progetto che dovrebbe essere basato sulla biografia Buster Keaton: A Filmmaker’s Life scritta da James Curtis. Al momento, lo Studio starebbe portando avanti gli accordi economici per assicurarsi i diritti del libro, proponendo il progetto a piattaforme streaming e ai network per la sua distribuzione sul piccolo schermo.
Rami Malek da Freddie Mercury alla vita difficile di Buster Keaton
Rami Malek si sta specializzando nei biopic incentrati su personalità complesse e sfaccettate del mondo dello spettacolo, aprendo la strada a progetti che si inseriscono in questa tendenza, come il recente Whitney, dedicato alla vita travagliata di Whitney Houston.
Dopo la prova – premiata con l’Oscar – nei panni di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody di Bryan Singer del 2018, l’attore sarà ora chiamato a interpretare una vera e propria leggenda del cinema delle origini, famoso per le sue performance acrobatiche e per l’uso, avveniristico per i tempi, dei trucchi di ripresa, che lo portarono a rivaleggiare con un altro mostro sacro dell’epoca come Charlie Chaplin. Proprio con quest’ultimo, Keaton fu uno dei massimi rappresentanti delle sperimentazioni linguistiche che il cinema attraversò intorno agli anni Venti del Novecento. In quel periodo, il cinema muto si impose come forma d’arte estremamente popolare, capace di attirare folle di spettatori agli spettacoli dove venivano proiettate le opere di artisti che seppero sviluppare appieno il linguaggio di questo nuovo strumento tecnologico. Keaton, faccia malinconica e grandi doti acrobatiche, fu autore di un numero incredibile di pellicole, cortometraggi e mediometraggi come Il teatro, Poliziotti, La Casa Elettrica, La Palla n° 13 e Come Vinsi la Guerra – considerato uno dei suoi capolavori – che ne mettevano in mostra il talento coreografico e la maestria dietro la macchina da presa.
La perdita dell’indipendenza creativa, con la firma per la Metro-Goldwyn-Mayer, e l’avvento del sonoro segnarono per Keaton un periodo di crisi che sfociò nel tracollo della sua vita privata, con il divorzio dalla sua prima moglie e la dipendenza dall’alcol. Periodo dal quale l’artista seppe riprendersi negli anni Quaranta, rilanciando la propria carriera fino ad aggiudicarsi un Oscar onorario nel 1959.
La sua personalità e il suo talento sono riconosciuti e celebrati da nomi importanti del cinema di tutti i tempi, come Orson Welles, Martin Scorsese e Mel Brooks, che gli riconoscono il suo esser stato un esempio di cineasta capace di precorrere i tempi.
Per approfondire temi e curiosità legate al cinema, l’appuntamento è con Buio in Sala, la domenica dalle 20 alle 22 su Radio Cusano Campus.