Il ministro degli Esteri Antonio Tajani torna sul sostegno all’Ucraina e ribadisce la posizione del governo a proposito della guerra. Intervenuto ai microfoni di Rainews24, il titolare della Farnesina ribadisce come l’Italia abbia “sempre operato per una soluzione diplomatica per raggiungere la pace in Ucraina”.
Favoriamo tutto ciò che si può fare per la pace. Certamente saranno gli Stati Uniti e la Cina ad avere un ruolo in questi negoziati. Noi faremo di tutto per una pace giusta. Arrivare a un cessate il fuoco è molto complesso ma sosteniamo tutte le iniziative, come quelle della Turchia, volte a favorire accordi tra Mosca e Kiev.
Proprio oggi Tajani ha in programma un colloquio telefonico con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba, “per concordare tutte le iniziative necessarie per sostenere il Paese, per difendere la libertà del Paese”. Il ministro degli Esteri ha anche confermato l’imminente visita da parte di Giorgia Meloni a Kiev, in un certo senso anticipata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nel suo intervento a Porta a Porta aveva annunciato di “aspettare molto Giorgia“.
Guerra in Ucraina, Tajani: “Parlamento ha approvato proroga dell’invio di armi”
Il ministro degli Esteri ha parlato del conflitto a tutto tondo, confermando come sia dietro l’angolo una nuova misura di sostegno all’Ucraina, uno “strumento di difesa” in vista di un possibile accordo.
Il Parlamento ha approvato la proroga dell’invio di armi all’Ucraina, stiamo lavorando con la Francia al pacchetto di difesa aerea in tempi rapidi. Stiamo lavorando a un sesto pacchetto, che prevede un sistema di difesa antimissile (Samp-T) con parti italiane e francesi. Non siamo guerrafondai ma se l’Ucraina non si difende, rischia di finire nelle mani della Russia. In questo caso le armi sono strumento di difesa per arrivare a una pace giusta.
Inevitabile l’impatto della guerra anche sul fronte economico, con conseguenze che si sono registrate in tutta Europa. Il capo della Farnesina, tuttavia, si dice “ottimista”.
Il governo sta lavorando per alleviare le sofferenze che la guerra provoca alle famiglie. Adesso siamo riusciti a mettere un tetto al prezzo del gas. La questione energetica è esplosa perché la guerra ha costretto a cambiare fornitore ma tutta la situazione ha provocato una serie di contraccolpi negativi. Sono ottimista per quanto riguarda il futuro, ci sarà una ripresa a partire dai mesi di aprile e maggio.
Tajani su Regeni e Zaki: “Continueremo a insistere su questi due casi”
Un cenno da parte del ministro va anche sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki: Tajani sottolinea gli sforzi del governo sul fronte diplomatico.
Per noi bisogna fare luce sul caso Regeni e che i colpevoli di quell’orrendo crimine vengano puniti. Le relazioni con l’Egitto non sono uno strumento per cancellare quello che è successo. Stiamo lavorando anche per una soluzione del caso di Patrick Zaki. Continueremo a insistere su questi due casi. Ma continueremo ad avere relazioni diplomatiche con l’Egitto, un Paese così importante per la stabilità dell’intera area. Per quanto riguarda la Libia noi dobbiamo svolgere un ruolo di mediazione. Se risolviamo il problema Libia, risolviamo il problema della migrazione illegale e anche il problema energetico. Questo è il lavoro che stiamo facendo in quell’area.