L’INPS si prepara a erogare gli ultimi pagamenti RdC, una prassi normale considerando che dal 27 gennaio arriva la ricarica, per coloro che già risultano fruitori del sussidio. Tuttavia, si insinua un sospetto atroce: “l’Ente rilascerà importi RdC aggiornati secondo il nuovo ISEE?”.
Il problema sorge sulla scadenza fissata per il 31 gennaio 2023, ovvero l’ultima data utile per coloro, che devono presentare la certificazione ISEE in corso di validità.
A questo punto, i percettori che hanno anticipato i tempi e hanno presentato la richiesta nei tempi, aggiornando la propria posizione per il 2023, quale importo RdC ricevono: quello del 2022 o del 2023 con nuovo ISEE?.
RdC pagamento gennaio 2023: cosa cambia e per chi?
L’Ente nazionale della previdenza sociale non rilascia un importo standard del sussidio per tutti, ma il valore del Reddito di cittadinanza muta in ragione di diversi elementi.
Infatti, vengono considerati più motivi, tra cui: reddito annuo prodotto, numero membri che compongono il nucleo familiare, eventuale presenza di disabili e minori e l’importo del canone di locazione e così via.
L’aspetto reddituale viene misurato attraverso il certificato ISEE.
Per il pagamento di gennaio 2023, l’Ente deve rapportarsi al vecchio documento, ovvero quello in scadenza il 31 dicembre 2022. L’aggiornamento dell’importo RdC, sarà disposto dal mese di febbraio 2023.
In buona sostanza, viene permesso a tutti i percettori del sussidio di aggiornare la propria posizione anagrafica e reddituale.
Dunque, coloro che devono ancora presentare la documentazione, hanno ancora qualche giorno per aggiornarla. Infatti, il termine ultimo per la presentazione del nuovo certificato ISEE scade il 31 gennaio 2023.
Attenzione! Coloro che percepiscono l’assegno unico universale devono presentare il certificato ISEE in corso di validità entro il 28 febbraio 2023.
La differenza tra le due date, ovvero tra la presentazione del certificato ISEE per il Reddito di cittadinanza e l’assegno unico universale, ha creato non poca confusione.
Tante persone non hanno presentato ancora la certificazione, perché indotti in errore dalla data del 28 febbraio 2023 (scadenza assegno unico), una situazione riportata anche da thewam.net.
Per quanto riguarda, l’aggiornamento degli importi proporzionati al certificato ISEE in corso di validità per il 2023, il pagamento RdC con i nuovi importi, decorre dal mese di marzo 2023.
Perché è importante presentare l’ISEE per il Reddito di cittadinanza 2023?
Nella dichiarazione ISEE vanno inseriti tutti gli elementi necessari per redigere la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ovvero tutti i dati riconducibili al patrimonio e reddito dell’intero nucleo familiare.
L’aspetto importante è dato dal riferimento temporale dei documenti che devono rapportarsi ai due anni precedenti la dichiarazione, quindi il 31 dicembre 2021. Dati necessari all’Ente per individuare i non aventi diritto al beneficio economico.
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L’omessa presentazione del certificato ISEE entro il 31 dicembre 2023, comporta delle conseguenze.
Fortunatamente, non scatta la decadenza dal diritto al Reddito di cittadinanza, ma viene attivata la procedura di sospensione della ricarica RdC.
La dicitura assegnata all’operazione contiene la seguente frase: “Mancata documentazione valida”.
Se il RdC è stato sospeso, devi aggiornare la tua posizione, presentando la certificazione ISEE e DSU in corso di validità, viene riattivato il beneficio.
C’è di più, in questi casi, l’Ente nazionale della previdenza sociale riconosce anche le mensilità sospese, questo grazie alla norma retroattiva contenuta nella norma sospensiva della misura.
Viceversa, se l’importo della ricarica del Reddito di cittadinanza non viene portato a consumo, l’accredito successivo viene ridotto nella misura del 20 per cento.
In conclusione, ricordiamo che il pagamento RdC dal 27 gennaio 2023, sarà corrisposto secondo le precedenti direttive. L’aggiornamento dell’importo scatterà a febbraio 2023.
Infine, coloro che non hanno ancora presentato il certificato ISEE possono ancora presentarlo nei termini, in quanto scade il 31 dicembre 2023, mentre per l’assegno unico universale c’è tempo fino al 28 febbraio 2023.