Il governo incontra la Cgil: pensioni al centro del confronto tra le parti. Un vertice chiesto a grande voce dal sindacato che, come detto a più riprese, non si è detto soddisfatto della manovra di bilancio elaborata dal governo di Giorgia Meloni. Motivo per cui è stato chiesto che si aprisse un confronto di merito, con modalità, risorse e tempi certi. Confronto che non sarebbe andato bene come evidenzia una nota della Cgil che ha definito il tavolo “pletorico, interlocutorio e senza risposte”. Nello specifico:
Si è trattato di un generico tavolo di ascolto, privo di carattere negoziale, con tempistiche lunghe e incertezza su spazi e risorse non porterà lontano. ribadiamo la necessità di aprire una vera trattativa sui contenuti della nostra piattaforma, per trovare soluzioni da inserire e finanziare con il prossimo Def.
Cgil: problema pensioni
Il problema dei problemi, secondo la Cgil, sarebbero le pensioni. Nella nota riportata dall’AGI, infatti, leggiamo:
Dopo aver ribadito il nostro giudizio fortemente negativo rispetto ai recenti provvedimenti in materia contenuti nella legge di bilancio, che hanno peggiorato ulteriormente la situazione e sottratto rilevanti risorse al capitolo Previdenza (opzione donna, quota 103, precoci, taglio della rivalutazione), abbiamo ripresentato unitariamente la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil per una riforma pensionistica che parta da: una flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o con 41 anni di contributi senza limiti di età, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione contributiva di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere, il riconoscimento del lavoro di cura e delle donne, il rilancio della previdenza complementare negoziale, la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere.
È stata indicata la necessità di finalizzare il confronto entro la scadenza del prossimo Def, al fine di definire le risorse necessarie e inserirle nel quadro di programmazione economica-finanziaria in vista della prossima legge di bilancio. Le parole:
Anche alla luce delle dichiarazioni del presidente dell’Inps che ha sottolineato come l’aspetto fondamentale per garantire l’equilibrio e la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico sia l’allargamento della base contributiva, abbiamo ribadito la necessità – anche ai fini previdenziali, a maggior ragione in un sistema a ripartizione come il nostro – di politiche finalizzate alla creazione di nuova occupazione, al contrasto della precarietà e all’aumento dei salari, chiedendo di aprire un confronto anche su questi temi. Infine, abbiamo chiesto interventi correttivi immediati rispetto ad alcune scelte sbagliate fatte con la legge di bilancio, come ad esempio il ripristino dei requisiti previgenti di ‘opzione donna’.
Cgil lamenta il fatto che il governo, a fronte di queste istanze, non avrebbe fornito risposte concrete se non una disponibilità generica a parlarne:
Senza indicare – dicono – né un quadro definito di risorse, e rinviando a un prossimo incontro, fissato l’8 febbraio, un approfondimento su giovani e donne. Per la Cgil è importante ogni occasione di confronto e di discussione, ma serve chiarezza di tempi, contenuti e obiettivi.
Le parole di Landini
A riprova del fatto che il tavolo odierno, tenuto al cospetto del Ministro del Lavoro Elvia Calderone, non è andato bene arrivano le parole di Maurizio Landini. Il Segretario generale della Cgil ha dichiarato:
L’incontro non è andato bene nel senso che non abbiamo avuto nessuna risposta se non una disponibilità generica all’ avvio dei tavoli di confronto per un primo incontro l’8 febbraio su giovani e donne ma non abbiamo avuto nessuna risposta né sui tempi con cui fare questo confronto né sulla risorse.